VENDITE AUTO: QUINTO, MODESTO, SEGNALE POSITIVO IN APRILE (+1,94%)

Manca un catalizzatore per una vera ripresa dell’auto

In aprile sono state immatricolate 119.099 autovetture con una crescita dell’1,94%. Non si tratta certo di un incremento importante, soprattutto, poi, se si considera che le vendite nell’intero 2013 erano scese del 47,7% rispetto ai livelli ante-crisi (2007). Sul dato di aprile ha influito negativamente l’annuncio di incentivi all’acquisto di auto ecologiche a partire dal 6 maggio. Le immatricolazioni di una certa quota di immatricolazioni sono state così rimandate per poter beneficiare degli incentivi. In ogni caso va registrato che il piccolo incremento di aprile, dopo una serie interminabile di cali, è la quinta crescita mensile consecutiva.

L’andamento delle immatricolazioni non è, d’altra parte, l’unico segnale di miglioramento del mercato italiano delle autovetture e del suo contesto. Ve ne sono anche altri. Innanzitutto vi è il fatto che a cavallo tra il 2013 e il 2014 la tendenza delle vendite ha virato in positivo per tutti i mezzi di trasporto su gomma. A ciò si aggiunge che in aprile il clima di fiducia dei consumatori rilevato dall’Istat ha fatto registrare una impennata con un forte incremento anche della propensione all’acquisto di beni durevoli, tra cui l’automobile. L’inchiesta congiunturale mensile di aprile del Centro Studi Promotor mette, poi, in luce che gli operatori del settore dell’auto non sono certo soddisfatti del livello attuale delle vendite, ma manifestano un cauto ottimismo sulla possibilità di una ripresa nei prossimi mesi. In particolare dalla rilevazione emerge che il 71% dei concessionari interpellati si attende a tre-quattro mesi domanda stabile, mentre tra gli altri prevalgono, per la prima volta dagli incentivi del 2009, coloro che si attendono domanda in aumento (16%) rispetto a coloro che ipotizzano nuovi cali delle immatricolazioni (13%). Infine, tra i segnali positivi, vi è anche la circostanza che nel 2014, dopo cali, peraltro molto modesti, nel 2012 e nel 2013, il nostro parco circolante di autovetture ha ricominciato a crescere.

In sintesi, vi sono molti segnali che inducono a ritenere, non solo che la caduta del mercato delle autovetture si è fermata, ma che si starebbero creando le condizioni perché prenda corpo una ripresa degna di questo nome. Manca però al momento un catalizzatore che acceleri la “reazione chimica” da cui questa ripresa può scaturire. Questo catalizzatore non è certo costituito dagli incentivi ecologici di cui si è detto più sopra che sono stati adottati seguendo, con poche modifiche, la soluzione fallimentare del 2013. Il catalizzatore per far ripartire la domanda di auto potrebbe essere invece una notizia finalmente forte sul decollo della ripresa economica anche in Italia. La pensano così pure i concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor nell’inchiesta di aprile che, nell’85% dei casi, dichiarano che la ripresina di inizio 2014 si trasformerà in una ripresa solo se ripartirà l’economia e che indicano i tre fattori principali considerati dal cliente nella scelta di un’auto nuova, non certo nelle caratteristiche delle vetture, quanto, nell’ordine, nel prezzo, nella possibilità di avere un finanziamento e nel poter contare su consumi contenuti. Come si vede si tratta di elementi che hanno una valenza esclusivamente economica.

Bologna, 2 maggio 2014