Le vendite di veicoli commerciali nel gennaio scorso sono cresciute del 21,8%. Apparentemente il dato è molto positivo, ma in effetti occorre considerare che il confronto si fa con un gennaio 2009 in calo del 39,4% per effetto del fortissimo impatto del manifestarsi della crisi globale deflagrata con il fallimento Lehman Brothers il 15 settembre 2008. Basti pensare che, se si confronta il dato del gennaio scorso con quello di gennaio 2008, si registra un calo del 26,2%.
A ciò si aggiunge il fatto che, come è avvenuto per le autovetture, anche per i veicoli commerciali, sia pure in misura meno accentuata, sulle consegne di gennaio ha fortemente influito il portafoglio ordini accumulato al 31 dicembre per effetto degli incentivi, che sono appunto scaduti il 31 dicembre, con la possibilità però di immatricolare i commerciali ordinati entro questa data fino al 31 marzo. Come è noto, gli incentivi per il 2010 non sono stati ancora rinnovati neppure per i veicoli commerciali e si sta quindi verificando una forte contrazione nella raccolta di ordini dovuta all’attesa di nuovi bonus per il 2010, esattamente come avviene per il mercato delle autovetture e per le stesse ragioni. Il quadro è dunque analogo a quello delle autovetture, con la differenza sostanziale che per i commerciali la spinta degli incentivi è stata molto meno forte e di conseguenza il 2008 ha chiuso con un calo del 21,5%, mentre il mercato delle autovetture ha chiuso sostanzialmente in pareggio.
Data l’importanza strategica, soprattutto sul piano ecologico, della sostituzione dei veicoli commerciali, che sono essenziali per il rifornimento dei centri storici, cioé di aree ad alto rischio di inquinamento, il rinnovo degli incentivi si impone comunque, ma occorrono anche altre misure come, ad esempio, l’inclusione dei veicoli commerciali tra i beni acquistabili con i benefici fiscali della Tremonti-Ter. Sia Anfia che Unrae richiedono da tempo questa misura che tuttavia a tutt’oggi non è ancora stata approvata.