Necessari sostegno del credito e Tremonti-ter
Secondo i dati pubblicati oggi da Anfia ed Unrae in marzo sono stati venduti 17.505 veicoli commerciali con un calo del 25,59% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Questa contrazione, anche se pesante, è tuttavia decisamente più contenuta delle cadute verificatesi in gennaio (-39,6%) e in febbraio (-37,03%). Incomincia quindi a manifestarsi anche per i veicoli commerciali un primo effetto incentivi, che pare essere però meno forte di quello registrato per la domanda di autovetture.
Com’è noto gli incentivi statali in vigore dal 7 febbraio sono di 2.500 euro per chi acquista un nuovo veicolo commerciale Euro 4 o Euro 5 e ne rottama uno Euro 0, 1 o 2 immatricolato entro il 31 dicembre 1999. A questa cifra, già significativa, se ne aggiunge una ulteriore di 4.000 euro, se il veicolo è alimentato anche a metano. Alla somma degli incentivi, normalmente si aggiunge poi un ulteriore sconto praticato dalla concessionaria. Il risparmio complessivo può essere dunque rilevante, ma, come si diceva, l’effetto sulle vendite in marzo è stato piuttosto contenuto. Secondo il Centro Studi Promotor ciò dipende sia dal fatto che i tempi tecnici perchè il sistema degli incentivi vada a regime non sono ancora interamente trascorsi sia dal fatto che, perchè il meccanismo varato dal Governo sia pienamente efficace, occorrono interventi per rimuovere gli ostacoli all’accesso al credito da parte degli operatori che intendono acquistare veicoli commerciali incentivati o non.
Come più volte sottolineato dall’Anfia, per ridare slancio alla domanda di veicoli commerciali, oltre agli incentivi varati dal Governo, occorrerebbero anche altre misure, in particolare, sarebbe molto opportuno che venisse introdotta una nuova Tremonti, cioè un provvedimento di agevolazione fiscale e per gli investimenti in beni strumentali degli operatori economici sulla base delle due precedenti felici esperienze note come Tremonti e Tremonti bis. Per il Centro Studi Promotor, inoltre, per una ripresa della domanda di veicoli commerciali sarebbe necessario che si invertisse la tendenza degli indicatori sulla fiducia degli operatori economici che sono in caduta da settembre. Sotto questo profilo va comunque segnalato che qualche indicazione positiva viene dalla rilevazione trimestrale condotta da Banca d’Italia – Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita ed, inoltre, dal fatto che in un quadro congiunturale sempre molto cupo cominciano a comparire indicazioni e dati in controtendenza, che potrebbero influire in positivo innanzitutto sulla fiducia e sulla conseguente propensione all’acquisto di beni di investimento. Anche dall’inchiesta congiunturale trimestrale condotta alla fine di marzo dal Centro Studi Promotor sui concessionari che vendono veicoli commerciali vengono indicazioni in miglioramento rispetto alla precedente inchiesta condotta a fine dicembre. In particolare la quota dei concessionari che valutano la raccolta di ordini su livelli normali o alti passa dal 29% di dicembre al 41% di marzo e la quota di operatori che ipotizzano vendite stabili o in aumento a 3/4 mesi sale dal 40% al 68%.