Continua la marcia del mercato italiano delle auto usate. In aprile, secondo i dati diffusi dalla Motorizzazione Civile, i trasferimenti di proprietà sono stati 310.691 con una crescita del 12,96% sullo stesso mese del 2001, mentre il primo quadrimestre chiude a quota 1.253.189 trasferimenti di proprietà. con una crescita del 6,19%. Questi dati sono al lordo delle minivolture, cioè dei trasferimenti fatti al concessionario in attesa che trovi un automobilista disposto ad acquistare l’usato. Depurando i dati da questi trasferimenti, che hanno soltanto un significato burocratico, ma non rappresentano una vendita effettiva al consumatore finale, il volume degli acquisti di auto usate nel primo quadrimestre del 2002 si ridimensiona e secondo le stime del Centro Studi Promotor raggiunge quota 909.840. Si tratta comunque di un volume consistente e in crescita rispetto allo stesso periodo del 2001. Dopo quattro anni di passione, iniziati con gli incentivi alla rottamazione (1997-1998) e proseguiti nei due anni successivi per la politica di sconti, promozioni e “chilometri zero” che aveva determinato una paradossale concorrenza del nuovo superscontato all’usato recente, nel 2001 il mercato delle auto di seconda e terza mano ha finalmente trovato la via della ripresa. Nel 2002 la crescita del mercato continua, aiutata anche dall’entrata in crisi della domanda di nuovo, che sta determinando, e ancor più dovrebbe produrre in futuro, un certo spostamento di richiesta dal nuovo all’usato. Il buon andamento del mercato delle vetture usate, unitamente a quello dei veicoli commerciali, confermano che il quadro complessivo del mercato automobilistico non è completamente negativo, nonostante la frenata delle vendite di auto nuove.
I risultati dell’inchiesta congiunturale mensile di aprile del Centro Studi Promotor confermano l’intonazione positiva della domanda di usato, anche se vi è da dire che l’attuale situazione del mercato dell’usato è decisamente migliore di quella catastrofica del quadriennio di cui si è detto (1997-2000), ma non è certo particolarmente florida. I concessionari lamentano ancora una certa pesantezza delle giacenze segnalata dal 40% degli intervistati ad aprile, mentre per i prossimi tre-quattro mesi il 62% dei concessionari prevede stabilità sulle non negative posizioni attuali, il 14% si attende un rafforzamento della ripresa e il 24% è pessimista. Continuano invece a migliorare i giudizi sulle quotazioni, che dopo aver raggiunto livelli infimi nella crisi qui sopra citata, sono in sistematico miglioramento. Buone notizie anche per quanto riguarda la redditività del business. Il quadro da questo punto di vista è incomparabilmente migliore rispetto al mercato del nuovo. In aprile, sempre secondo le rilevazioni del Centro Studi Promotor, i concessionari che valutano normale o alta la redditività sulle vendite di auto nuove sono il 13%. Per l’usato la percentuale corrispondente è del 43%.