TIENE IN SETTEMBRE IL MERCATO EUROPEO DELL�AUTO, QUELLO ITALIANO NO

Nonostante le agenzie di rating e le tempeste finanziarie

Nonostante le agenzie di rating, la tempesta sui mercati finanziari e le preoccupazioni per lʼevoluzione del quadro congiunturale, in settembre il mercato europeo dellʼauto tiene. Secondo i dati diffusi oggi dallʼAcea, nei 27 mercati nazionali dellʼUnione Europea pi� i tre dellʼEFTA, nel mese sono state immatricolate 1.271.206 autovetture con una crescita dellʼ1,1% rispetto allo scorso anno e a ci� si aggiunge che il consuntivo dei primi nove mesi � soltanto lievemente negativo. Le immatricolazioni sono state infatti 10.462.698 con un calo contenuto nello 0,8%.

La discreta tenuta complessiva delle vendite � dovuta soprattutto al mercato tedesco, che in settembre ha fatto registrare un incremento dellʼ8,1%. Negativi invece i dati per gli altri quattro Paesi che compongono la pattuglia dei cinque maggiori mercati. In Francia e nel Regno Unito il calo � tuttavia modesto (rispettivamente -1,4% e -0,8%) e, molto contenuto, � anche il calo fatto registrare dal mercato spagnolo (-1,3%). Questʼultimo �, per�, un dato che va correttamente valutato perch� il confronto si fa con un settembre 2010 particolarmente depresso.

Anche per il quinto tra i grandi mercati, quello italiano, il confronto si fa con dati particolarmente depressi e ci si potevano quindi attendere contrazioni modeste, invece, per il nostro Paese il calo in settembre � stato del 5,7% nonostante le consistenti iniezioni di chilometri zero. Le prospettive per i prossimi mesi appaiono inoltre difficili perch�, in Italia, le preoccupazioni legate al precipitare della situazione economica e la lentezza nellʼadottare misure di rilancio non incidono certo favorevolmente sulla propensione ad acquistare automobili. Tanto pi� che la fiducia di operatori e consumatori � in caduta libera e sulle decisioni di comprare nuove auto pesano come macigni gli stratosferici rincari dei carburanti e quelli, non meno stratosferici, dei premi di assicurazioni. La crescita dei prezzi di carburanti incide sullʼimpiego dellʼauto (le percorrenze medie sono infatti in calo), ma anche sulle decisioni di acquisto di nuove autovetture. Gli elevatissimi premi di assicurazione denunciati anche dallʼAntitrust stanno determinando processi di demotorizzazione in quanto inducono gli anziani a rinunciare allʼautomobile prima del tempo e costringono molti giovani a rinviare lʼacquisto della prima macchina per lʼeccessiva onerosit� dei premi per la copertura RC auto che, come � noto, � obbligatoria.

Nonostante la situazione dellʼItalia, il complesso dei cinque maggiori mercati fa registrare in settembre una crescita dello 0,6%. Gli altri 25 mercati dellʼarea invece mettono a segno un incremento del 2,6%. Interessante � anche constatare la diffusione della crescita che � messa ben in luce dal fatto che dei 27 paesi dellʼarea dellʼUnione Europea nel periodo gennaio-settembre 18 sono in crescita e nove sono in calo. Le prospettive per lʼultima parte dellʼanno appaiono di difficile valutazione. Si pu� tuttavia ritenere che il bilancio consuntivo del 2011 si chiuder� non lontano dei livelli del 2010. Preoccupano per� le prospettive per il 2012, che appaiono legate essenzialmente alle vicende dellʼeconomia e ai provvedimenti che verranno assunti per rilanciare lo sviluppo. Mai come in questo momento le sorti del mercato dellʼauto appaiono infatti legate alle vicende dellʼeconomia e della politica.