TENGONO LE VENDITE DI AUTO IN SETTEMBRE

In settembre sono state immatricolate 179.800 autovetture con un calo dello 0,66% rispetto allo stesso mese del 2003. Dopo aver chiuso il primo semestre con un incremento del 3% e dopo aver accusato cali vicini al 5% sia in luglio che in agosto, il mercato automobilistico italiano in settembre dimostra una buona capacità di tenuta che porta il consuntivo dei primi nove mesi lievemente al di sopra (+0,92%) del livello raggiunto nello stesso periodo dello scorso anno. Questo risultato è stato ottenuto con un notevole sforzo organizzativo ed economico da parte delle case automobilistiche.

Secondo l’ultimo indice Istat, che si riferisce ad agosto, nell’arco di dodici mesi, cioè rispetto ad agosto 2003, i prezzi effettivi delle autovetture non solo non hanno tenuto il passo con l’inflazione ma sono calati dell’1,3%. Le prospettive per l’ultima parte del 2004, secondo il Centro Studi Promotor, restano improntate ad un cauto ottimismo. Segnali positivi vengono dall’inchiesta congiunturale mensile di settembre condotta dallo stesso Centro Studi Promotor. L’ampio campione di concessionari interpellati dichiara un apprezzabile miglioramento nell’affluenza di visitatori nelle show room, che è il primo indicatore che anticipa le tendenze del mercato. Il maggiore interesse dei potenziali acquirenti è certamente legato anche alle novità recentemente lanciate su cui molto puntano le case per sostenere la domanda. D’altra parte, sottolinea il Centro Studi Promotor, segnali chiari ed univoci vengono dall’indicatore del clima di fiducia dei consumatori dell’Isae e da quello del clima di fiducia degli operatori del settore automobilistico del Centro Studi Promotor. In settembre il primo è in crescita per il quarto mese consecutivo e il secondo è in crescita per il terzo mese consecutivo.

Nel quadro complessivo del mercato automobilistico italiano non mancano comunque elementi di preoccupazione. La situazione economica generale, pur essendo in miglioramento, è ben lontana dall’essere florida e il varo per il 2005 di una legge finanziaria restrittiva rende più problematico un vero rilancio dell’economia e dei consumi. Per quanto riguarda poi più immediatamente il settore automobilistico, va sottolineato che al calo dei prezzi delle autovetture di cui si è detto più sopra si contrappongono i forti rincari dei carburanti. Il balzo dei prezzi di benzina e gasolio non dovrebbe avere un impatto diretto ed immediato sulle vendite di automobili, ma certo, se i prezzi alla pompa non caleranno, nel medio termine vi saranno ripercussioni negative sulla capacità di spesa delle famiglie per l’acquisto di beni di consumo durevoli e non durevoli.