SOSTANZIALE TENUTA DEL MERCATO EUROPEO DELL’AUTO IN APRILE

Nonostante il rallentamento della congiuntura economica

E’ andato meglio del previsto il mercato automobilistico europeo in aprile. Le immatricolazioni sono state 1.357.474 con un calo contenuto nello 0,8%, mentre in marzo la contrazione era stata del 4,7% e nel primo trimestre del 3,3%. A ciò si aggiunge che il calo di aprile è dovuto al crollo dei mercati dei paesi nuovi membri delle UE, fortemente penalizzati dall’afflusso di “chilometri zero” ed auto immatricolate alle flotte dagli altri paesi dell’Unione. Il bilancio dei diciotto paesi della UE a 15 e dell’EFTA è invece in aprile positivo con 1.291.682 immatricolazioni ed un incremento dell’1,3%. Su questi risultati ha influito positivamente il calendario che ha visto un giorno in più in molti paesi dell’area.

Il segnale è comunque positivo tanto più che risultati molto interessanti vengono da alcuni dei mercati nazionali maggiori. In particolare, in Francia si registra in aprile una crescita del 12,2% che conferma l’andamento positivo del primo trimestre e porta il consuntivo del periodo gennaio-aprile a quota 720.953, con una crescita del 5,9%. Bene in aprile anche il maggior mercato del continente, quello tedesco, che fa registrare una crescita del 4,1% e consente di portare quasi in pareggio il consuntivo del primo quadrimestre, dopo un inizio d’anno caratterizzato dalla debolezza della domanda. E in crescita si conferma anche il mercato spagnolo (+6,6% in aprile). Sono invece in flessione gli altri due grandi mercati appartenenti alla pattuglia dei cinque maggiori e cioè l’Italia (-6,4% in aprile) e il Regno Unito (-4%), che però ha corso molto negli ultimi anni.

La sostanziale tenuta del mercato europeo dell’auto in aprile non appare completamente coerente con l’andamento della congiuntura economica che mostra segni di cedimento. Per una valutazione più accurata del mercato occorrerebbe tuttavia considerare il numero di immatricolazioni per alimentare il mercato dei “chilometri zero” e di quello delle immatricolazioni, recentemente in forte crescita, a flotte aziendali o società di noleggio. Su questi fenomeni, comuni alla maggior parte dei paesi europei, mancano dati statistici, ma il numero di auto interessate è indubbiamente elevato con riflessi negativi sulla redditività di case e concessionari e con la creazione di una situazione di poca chiarezza in quanto, accanto al mercato delle auto nuove, si è creato un altro mercato, sempre di auto nuove, ma vendute con sconti fino al 35% come “chilometri zero” o come auto provenienti da flotte. Il fenomeno è ancora più preoccupante se si considera che queste auto varcano spesso le frontiere nazionali. Come si diceva, un impatto fortemente negativo si ha sui mercati dei paesi nuovi membri della UE che in aprile accusano un calo del 30,3%, con contrazioni addirittura del 57% in Polonia e del 16,6% nel secondo mercato dell’area, che è quello ungherese.