Andamento piatto su livelli molto depressi per l’economia italiana
Profonda delusione dai dati sul prodotto interno lordo italiano diffusi oggi dall’Istat. Nonostante fin dalla metà del 2013 vi siano stati annunci governativi di una incipiente ripresa, nel primo trimestre di quest’anno il Pil ha fatto registrare una calo congiunturale dello 0,1%. Dopo la modestissima crescita registrata nell’ultimo trimestre 2013 ci si attendeva un incremento che avrebbe consentito, dal punto di vista tecnico, di affermare che vi era stata una inversione di tendenza nell’evoluzione congiunturale. Il segnale che viene dai dati diffusi oggi indica invece che il sistema italiano è entrato in una fase di stagnazione su livelli estremamente depressi. In particolare il Pil del primo trimestre 2014 fa registrare un calo del 9,02% (grafico 1) sull’ultimo dato ante-crisi (primo trimestre 2008). La piccola crescita del quarto trimestre 2013 e il piccolo calo del primo trimestre 2014 indicano, da un lato, la fine della caduta e, dall’altro, una tendenza alla stagnazione sui livelli del 2000, cioè di quattordici anni fa (grafico 2).
Che il dato diffuso oggi sarebbe stato negativo lo si poteva desumere anche dall’andamento della produzione industriale, che è il principale indicatore dell’economia reale, e che in marzo ha fatto registrare un calo dello 0,5% confermando che, dopo una caduta che ha sfiorato il 25% rispetto ai livelli ante-crisi, dagli ultimi mesi del 2012 l’attività produttiva dell’industria ha assunto un andamento sostanzialmente piatto attestandosi sui livelli della seconda metà degli anni ‘80.
Bologna, 15 maggio 2014
Grafico 1
Grafico 2