SETTEMBRE POSITIVO E PROSPETTIVE IN MIGLIORAMENTO

Grazie all’interesse per le novità e a molti km 0 

Settembre positivo per il mercato automobilistico italiano. Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel mese scorso sono state immatricolate 182.200 autovetture con una crescita del 9,77% rispetto al settembre 2002, in cui, tra l’altro, erano pienamente a regime gli incentivi alla rottamazione varati nel luglio dello scorso anno e rimasti in vigore fino al 31 marzo 2003. L’incremento di settembre va al di là delle previsioni, anche se conferma la tendenza positiva che era emersa già da qualche mese dalle inchieste congiunturali mensili del Centro Studi Promotor.

La crescita di settembre dimostra una sostanziale tenuta del mercato dell’automobile, nonostante la debolezza del quadro economico generale. Su questo andamento positivo incide certamente il fatto che negli ultimi mesi sembra essersi arrestata la caduta del clima di fiducia dei consumatori in atto dall’inizio del 2002. L’elemento di fondo che spiega la tenuta del mercato è tuttavia il fatto che le case automobilistiche stanno facendo grandi sacrifici, offrendo sconti, promozioni molto aggressive e un’ampia scelta di vetture nuove offerte a prezzi scontatissimi come «usato con chilometri zero». Di fatto, l’industria automobilistica, pur non intervenendo sui listini, ha ridotto i prezzi effettivi e la domanda reagisce positivamente. A conferma di questa situazione va segnalato che una parte non indifferente dell’incremento di settembre è dovuta all’ampio ricorso ai chilometri zero da parte delle case per mantenere o incrementare le proprie posizioni, anche in vista di un quadro di mercato caratterizzato da una concorrenza ancora più forte per effetto del lancio di molte importanti novità.

Pure Fiat in settembre incrementa le sue vendite (+6,8%), anche se in misura inferiore alla crescita complessiva del mercato. Molto positiva in termini di ordini è stata l’accoglienza dei nuovi modelli recentemente lanciati. Non sono tuttavia ancora interamente trascorsi i tempi tecnici necessari perché il portafoglio ordini raccolto si trasformi pienamente in nuove immatricolazioni. Questa situazione spiega il fatto che Fiat abbia fatto registrare in settembre una crescita inferiore a quella del mercato. Il quadro dovrebbe però evolvere positivamente nei prossimi mesi confermando che la fase più critica della crisi del produttore italiano è ormai superata.

Una intonazione del mercato sostanzialmente positiva e in miglioramento rispetto ai mesi scorsi emerge con chiarezza dall’inchiesta congiunturale mensile di settembre del Centro Studi Promotor. Innanzitutto nel mese è migliorata l’affluenza di visitatori nelle show room, che è l’indicatore che con più immediatezza segnala l’emergere di nuove tendenze della domanda. Per la prima volta da molti mesi la quota dei concessionari che segnalano livelli di affluenza di potenziali interessati all’acquisto normali o alti supera quella di coloro che segnalano invece un numero di visitatori insoddisfacente. Pur rimanendo ancora in territorio negativo, continuano poi a migliorare i giudizi sull’acquisizione di ordini. In aprile la raccolta veniva valutata bassa dall’86% dei concessionari, in luglio la quota corrispondente si era ridotta al 70% e in settembre scende ulteriormente al 59%. Abbastanza positive sono poi le attese sull’evoluzione della domanda nei prossimi mesi. Per il 69% dei concessionari le vendite dovrebbero infatti aumentare o mantenersi stabili sugli attuali livelli. Anche l’indicatore del clima di fiducia elaborato dal Centro Studi Promotor in settembre fa registrare un incremento di due punti e continua dunque la tendenza positiva delineatasi da giugno.

Sulla base degli elementi attualmente disponibili, il Centro Studi Promotor prevede che il 2003 possa chiudersi con un volume di immatricolazioni di 2.220.000 unità. Si tratta di un livello fisiologico per il mercato italiano e non molto lontano da quello del 2002 (2.269.535), anno in cui gli incentivi alla rottamazione rimasero in vigore per sei mesi contro i tre mesi del 2003.