RIPRESA ESTIVA PER L’AUTO IN EUROPA

Bene Fiat e il mercato italiano

Il mercato europeo delle autovetture, secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, ha fatto registrare una crescita del 7,4% in luglio e del 2,5% in agosto. Con questi risultati, dopo un primo semestre sostanzialmente fiacco (-0,2%), il consuntivo dei primi otto mesi del 2007 fa registrare una crescita dell’1%. E’ un dato indubbiamente positivo, ma non è certo sufficiente per affermare che il mercato europeo, e in particolare quello dell’Europa Occidentale, stia uscendo dalla fase di sostanziale stagnazione in cui è entrato nel 2000 con vendite annue comprese, in Europa Occidentale, tra i 14,4 e 14,8 milioni di unità. Tanto più che le prospettive per i prossimi mesi non appaiono particolarmente positive.

Due fattori potrebbero infatti influire negativamente sullo sviluppo della domanda. In primo luogo l’impatto anche sulla congiuntura economica europea della crisi dei mutui subprime ed in secondo luogo la tendenza alla crescita dei tassi d’interesse che dalla crisi dei subprime potrebbe ricevere nuovo alimento. Come è noto, il costo del denaro è un elemento di grandissima importanza per il mercato automobilistico in quanto molto forte è il ricorso al credito al consumo per l’acquisto di automobili. Per il credito al consumo, che in genere viene erogato a tasso fisso, la crescita dei tassi non penalizza chi ha già stipulato un finanziamento (come invece succede per i mutui a tasso variabile), ma rende più caro l’accesso al credito per chi deve ancora acquistare una auto nuova o usata.

Tornando ai dati diffusi oggi dall’Acea, vi sono diversi elementi da sottolineare. Innanzitutto il ruolo trainante del mercato italiano che, grazie agli incentivi alla rottamazione, con una crescita del 7,3% nei primi otto mesi dell’anno contribuisce a compensare la debolezza di molti dei principali mercati nazionali europei. Un secondo aspetto di rilievo è l’andamento del Gruppo Fiat che ha anche esso una funzione trainante in quanto fa registrare il tasso di crescita più elevato in Europa con un incremento, sempre nei primi otto mesi dell’anno, del 7,7% seguito dal gruppo Toyota che cresce del 5% e dal gruppo BMW che cresce del 4,9%.

Un altro elemento da mettere in luce è il fatto che si sta esaurendo l’effetto negativo sul grande mercato tedesco (il maggiore del continente) dell’aumento dell’Iva di tre punti a partire dal primo gennaio scorso. In agosto il mercato tedesco fa registrare ancora un calo del 2,2%, ma nei primi mesi dell’anno la contrazione era a due cifre. E’ tuttavia difficile che il ritorno alla normalità del mercato tedesco possa far registrare nei prossimi mesi incrementi significativi di immatricolazioni. In particolare in novembre e dicembre, il confronto si farà con i risultati molto elevati dei mesi corrispondenti del 2006 in cui la domanda subì una forte accelerazione. E ciò proprio perché molti automobilisti anticiparono gli acquisti per evitare l’aumento dell’Iva annunciato con grande anticipo dal primo gennaio 2007.

Un ulteriore aspetto di rilievo che trova conferma nei dati diffusi oggi dall’Acea è l’apporto crescente che al mercato europeo sta venendo dai paesi nuovi membri della UE in cui le immatricolazioni hanno fatto registrare una crescita del 26,3% in luglio e del 14,2% in agosto. Tra l’altro l’incremento dell’1% che si registra nel consuntivo a fine agosto per il mercato europeo complessivamente considerato è dovuto interamente alla crescita delle vendite nei paesi nuovi membri della UE. Il mercato degli altri diciotto paesi europei fa infatti registrare una crescita zero.