Nel 2015 il Pil italiano si attesta sui livelli di inizio secolo
Rallenta la crescita del prodotto interno lordo italiano. Il 2015 è il primo anno che chiude in crescita (+0,6%) dopo il debole incremento del 2011, ma, con la pubblicazione della stima dell’Istat sul quarto trimestre dello scorso anno, secondo il Centro Studi Promotor, prendono corpo i timori da più parti manifestati su un rallentamento della crescita. La sequenza degli incrementi registrati dopo l’inversione di tendenza avvenuta a cavallo tra il 2014 e il 2015 è particolarmente significativa. Nel primo trimestre dello scorso anno vi fu un incremento congiunturale (cioè rispetto al trimestre precedente) dello 0,4%. Nel secondo trimestre la crescita è stata dello 0,3%, per ridursi poi allo 0,2% nel terzo trimestre ed ora, con il dato pubblicato oggi, allo 0,1% nel quarto trimestre.
Il rallentamento della crescita è decisamente preoccupante, ma altrettanto preoccupante, commenta nella sua nota il Centro Studi Promotor, è il fatto che nonostante l’incremento del 2015 i livelli ante-crisi sono ancora molto lontani. Secondo le prime stime, il Pil dell’intero 2015 accusa infatti un calo dell’8,5% sul 2007 e si attesta su un livello compreso tra quello realizzato nel 1999 e quello realizzato nel 2000. I dati di oggi, commenta Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor, mostrano in tutta la sua gravità il grave declino che l’economia del paese ha subito dopo l’entrata dell’Italia nell’euro e giustificano pienamente la posizione assunta dal Governo per ottenere una politica economica della zona euro che tenga finalmente conto anche delle esigenze della crescita. Ciò anche in considerazione del quadro decisamente preoccupante dell’economia mondiale e dello scenario geopolitico.
Bologna, 12 febbraio 2016