In forte calo l’attività di costruzione di mezzi di trasporto
L’indice destagionalizzato della produzione industriale determinato dall’Istat fa registrare un piccolo quanto inaspettato incremento dello 0,5% rispetto a febbraio. Su base annua, cioè su marzo 2011, l’indice corretto per gli effetti di calendario accusa invece un calo del 5,8%, che conferma la difficile situazione dell’attività industriale e dell’economia italiana.
Come mostra il grafico elaborato dal Centro Studi Promotor GL events, nella fase più acuta dell’attuale crisi, cioè tra aprile 2008 e marzo 2009, l’indice della produzione industriale ha subito un calo del 25,9%. La ripresa delineatasi da aprile 2009 e conclusasi in agosto 2011 aveva consentito un recupero del 14,1%, ma da settembre ha cominciato a delinearsi una nuova recessione, cioè la seconda V del profilo a doppia V che ha assunto l’andamento congiunturale, non solo della produzione industriale, ma anche del prodotto interno lordo. Da settembre a marzo vi è stato quindi un nuovo calo della produzione industriale del 6,9% e di conseguenza rispetto ai livelli dell’inizio del 2008 resta ancora da recuperare il 21,3%, cioè più di un quinto dei volumi produttivi antecrisi.
L’andamento negativo della produzione industriale interessa tutti i settori industriali con la sola eccezione dell’attività estrattiva, che, tra marzo 2011 e marzo 2012, fa registrare una crescita del 9,7%. Tra i settori più colpiti vi è anche quello della fabbricazione di mezzi di trasporto che accusa un calo su base annua dell’8,6%. Questa pesante contrazione è tuttavia largamente inferiore ai cali delle immatricolazioni di autoveicoli in Italia. Secondo gli ultimi dati resi noti per le autovetture vi è un calo di vendite nel primo quadrimestre del 20,17%. Per gli autoveicoli per trasporto di merci e per gli autobus, i cui dati più aggiornati si riferiscono al primo trimestre, si registrano invece cali del 47,7% per i veicoli commerciali, del 25% per i veicoli industriali e del 12,6% degli autobus.
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