Tendenza di fondo negativa e fattori contingenti sfavorevoli pesano sulla domanda di auto
Pesante flessione in marzo per il mercato automobilistico italiano. Le immatricolazioni di autovetture hanno accusato un calo del 18,76%. Questo risultato è stato determinato dall’accentuarsi della tendenza negativa della domanda già delineatasi in gennaio. Sul calo di marzo hanno però influito anche alcuni fattori negativi contingenti che si sono registrati nel mese. In particolare, in marzo 2008 vi sono stati due giorni lavorativi in meno che da soli comportano un minor volume di vendite, rispetto allo stesso mese del 2007, stimabile nell’8-9%. Un effetto di freno sulla propensione all’acquisto di beni di consumo durevoli, come l’auto, è stato inoltre determinato dall’imminenza delle elezioni politiche.
Al di là di questi fattori, che hanno reso più severa la flessione, il mercato dell’auto sarebbe stato comunque in calo, come emerge con grande chiarezza dall’inchiesta congiunturale condotta a fine marzo dal Centro Studi Promotor. Nel quadro di questa rilevazione, tra l’altro, ben il 91% dei concessionari ha segnalato una bassa affluenza di visitatori nei saloni di vendita. In febbraio la percentuale corrispondente era stata del 70% e in gennaio del 51%. In forte calo anche la raccolta di ordini, che in marzo viene indicata su bassi livelli dal 90% dei concessionari (83% in febbraio, 66% in gennaio). Non peggiorano invece, rispetto a febbraio, le attese per l’evoluzione della domanda nei prossimi tre-quattro mesi. I concessionari che prevedono vendite in calo sono infatti il 61% contro il 60% di febbraio. Questo quadro, sostanzialmente invariato per le previsioni, conferma il carattere eccezionale della forte caduta di marzo. In assenza dei fattori contingenti di cui si è detto più sopra, il risultato del mese sarebbe stato infatti migliore, pur rimanendo significativamente negativo.
La gravità della situazione trova riscontro anche nell’andamento dell’indicatore di fiducia degli operatori del settore auto determinato dal Centro Studi Promotor che in marzo scende a quota 21,70. Un livello così basso non si era più registrato dopo la grave crisi del 1993, in cui le immatricolazioni di autovetture subirono un calo del 29%.
Secondo il Centro Studi Promotor, al di là degli elementi contingenti che hanno operato in marzo, l’attuale tendenza negativa del mercato dell’auto è determinata da diversi fattori. In primo luogo sull’andamento della domanda incide pesantemente la situazione economica del Paese e in particolare la percezione che ne hanno i potenziali acquirenti di beni di consumo durevole. A tale proposito va segnalato che l’indicatore di fiducia dei consumatori determinato dall’Isae ha subito nei primi tre mesi del 2008 una drastica flessione con una pesante caduta proprio in marzo. In secondo luogo, sottolinea il Centro Studi Promotor, dopo undici anni di vendite su alti livelli e dopo il record di immatricolazioni del 2007, una fase di domanda attestata su volumi più contenuti di quelli del passato appare fisiologica. In terzo luogo va sottolineato che questi fattori negativi non sono certo controbilanciati dal rinnovo degli incentivi alla rottamazione che è avvenuto con un ridimensionamento del bonus e con una estensione alle vetture euro 2 poco più che simbolica.