Previsioni da rivedere per il mercato auto
Nell’intero 2011 sarà di 2,9 miliardi il maggior prelievo fiscale sui carburanti per autotrazione derivante dai ripetuti aumenti di accise e dal gettito prodotto dal meccanismo perverso dell’Iva applicata su un prezzo industriale in forte crescita nel corso dell’anno e su accise pure in crescita. La stima è stata fatta dal Centro Studi Promotor GL events considerando i dati storici fino ad ottobre e prevedendo per novembre e dicembre un andamento dei consumi in linea con quello dei primi dieci mesi dell’anno. Dalle elaborazioni sulla banca dati del Centro Studi Promotor GL events, costruita su dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico, emerge che nel 2010 il gettito fiscale dei carburanti per autotrazione è stato di 29,7 miliardi, mentre il gettito atteso per il 2011 è di 32,6 miliardi, con un maggior prelievo nel 2011 che, come si è detto, sarà di 2,9 miliardi.
L’intervento sui carburanti non è stato, d’altra parte, l’unico inasprimento del prelievo sull’acquisto e l’impiego di autoveicoli da parte del Governo Berlusconi, che ha introdotto anche un superbollo per le vetture di oltre 225kw (poi esteso e inasprito dal nuovo Governo), ha dato alle provincie la possibilità di incrementare l’imposta sulla RC auto, ha aumentato l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione), ha aumentato l’Iva dal 20 al 21%, ovviamente anche sugli acquisti di autoveicoli e di beni e servizi necessari per utilizzarli.
Si riteneva quindi che la manovra “salva Italia” non contenesse ulteriori penalizzazioni per un settore già in gravissime difficoltà come quello dell’auto, ma così non è stato. Come è noto, la manovra è intervenuta ancora pesantemente sulle accise determinando un maggior gettito che, secondo la relazione tecnica che accompagna la manovra, sarà nel 2012 di 4,8 miliardi (al netto di un miliardo di credito di imposta all’autotrasporto pesante). Il maggior carico fiscale sui carburanti rispetto al 2011 sarà però decisamente superiore perché incideranno sul prezzo alla pompa anche gli aumenti di accise entrati in vigore nel corso del 2011 per decisione del Governo Berlusconi. Secondo le stime del Centro Studi Promotor GL events (costruite sulla base dei prezzi attualmente in vigore e ipotizzando che i consumi si mantengano sui livelli del 2011) il prelievo fiscale su benzina e gasolio per autotrazione passerà da 32,6 miliardi nel 2011 a 39,9 miliardi nel 2012. Il maggior carico di imposte sarà dunque di 7,3 miliardi e quindi di molto superiore al dato riportato nella relazione tecnica citata, dato corretto, ma riferito soltanto all’intervento sulle accise contenuto nella manovra “salva Italia”.
Con un viatico di questo tipo un mercato già in forte difficoltà come quello dell’auto affronta il 2012 con prospettive tutt’altro che tranquillizzanti, tantopiù che i provvedimenti all’esame del Parlamento non sembrano in linea con le attese che hanno accompagnato l’insediamento del nuovo Governo, da cui ci si attendeva che operasse con rigore per riportare in pareggio nel più breve tempo possibile il bilancio dello Stato e calmare così le ansie dei mercati finanziari, ma ci si attendeva anche che adottasse misure ispirate all’equità e varasse contemporaneamente un pacchetto di provvedimenti per sostenere la ripresa. Di misure per il rilancio dell’economia in tempi ragionevolmente brevi nella manovra “salva Italia” non vi è traccia, come non vi è traccia di equità. La questione dell’equità non ha soltanto una valenza sociale, ma ha anche, ed essenzialmente, una grande importanza sul piano economico. L’equità serve infatti a trasferire risorse dai ceti più ricchi ai ceti che costituiscono il nerbo del mercato, cioé ai ceti medi e ai ceti deboli perché tornino ad alimentare la domanda di beni di consumo e di beni durevoli, avviando così la ripresa dell’economia.
Il Centro Studi Promotor GL events a fine novembre, ipotizzando che il nuovo Governo intervenisse subito anche per la ripresa, aveva previsto per il mercato dell’automobile un modesto recupero già a partire dalla prossima primavera, recupero che avrebbe potuto portare le immatricolazioni dal livello di 1.750.000 che si realizzerà nel 2011 a 1.800.000 nel 2012. Al momento questa previsione va rivista. Considerando anche l’ulteriore stangata sui carburanti, se non vi sarà a breve un mutamento nell’azione del Governo che sposi rigore, equità e misure per la ripresa, le immatricolazioni di autovetture nel 2012 potrebbero scendere al di sotto della soglia critica di 1.700.000 unità.