NUOVO PESANTE CALO DELLE IMMATRICOLAZIONI AUTO IN GIUGNO

In attesa del pacchetto di incentivi allo studio del Governo

Nuovo pesante calo delle vendite di autovetture in giugno. Le unità immatricolate sono state infatti 180.300 con una contrazione su giugno 2001 del 17,2%, mentre il consuntivo del primo semestre chiude a quota 1.231.700 con un calo del 13,4% e una perdita di 190.404 vetture, a cui corrisponde un minor fatturato rispetto al primo semestre del 2001 che il Centro Studi Promotor stima in 3 miliardi di euro.

Il risultato di giugno segue una certa attenuazione del calo della domanda che si era manifestato in maggio e che aveva indotto a ritenere che il mercato stesse già trovando un nuovo punto di equilibrio, sia pure su livelli decisamente più contenuti di quelli del 2001. La caduta invece è continuata e anche le indicazioni che scaturiscono dall’inchiesta congiunturale mensile del Centro Studi Promotor non lasciano spazio all’ottimismo, quanto meno per il breve termine. In giugno sale infatti all’84% la percentuale dei concessionari che dichiarano bassi livelli di raccolta di ordini, mentre in maggio il valore corrispondente era il 70%. Anche l’indicatore del Centro Studi Promotor relativo al flusso dei visitatori nei saloni di vendita dei concessionari segna tempesta e tocca in giugno la punta più bassa dell’anno con l’89% dei concessionari che dichiarano bassi livelli di affluenza di potenziali interessati all’acquisto, mentre l’indicatore del clima di fiducia degli operatori determinato dal Centro Studi Promotor fa registrare una caduta di sei punti percentuali. Infine peggiorano anche le attese per i prossimi tre-quattro mesi: sempre in giugno dichiara di attendersi mercato ancora in calo il 56% dei concessionari (45% in maggio). Queste valutazioni non tengono tuttavia conto della eventuale adozione di incentivi governativi per rilanciare la domanda.

A proposito di incentivi, va osservato che sui risultati di giugno hanno certamente influito negativamente i reiterati annunci di misure di sostegno della domanda, che finora non sono state adottate, ma che hanno certamente indotto molti potenziali compratori a rinviare le loro decisioni di acquisto per poter beneficiare di eventuali agevolazioni statali. E’ difficile quantificare l’impatto sul mercato dell’effetto attesa degli incentivi. Non è tuttavia azzardato ipotizzare che questo elemento di turbativa sia responsabile del peggioramento di giugno e che quindi in sua assenza le vendite avrebbero potuto attestarsi sui bassi livelli dei primi cinque mesi, senza ulteriori deterioramenti del quadro. Sulla base delle indiscrezioni finora trapelate il pacchetto allo studio del Governo potrebbe tuttavia contenere misure in grado di imprimere una spinta significativa alla domanda, tanto più se la validità del provvedimento sarà limitata nel tempo in maniera tale da indurre i potenziali interessati ad assumere decisioni di acquisto in tempi brevi. Se così fosse, le prospettive per il secondo semestre del 2002 potrebbero diventare molto più favorevoli di quanto i dati finora disponibili autorizzino a ritenere.