Mentre in Italia si attendono incentivi alla domanda
Nuovo calo per il mercato automobilistico europeo. Nell’area UE27+EFTA le immatricolazioni sono state 923.381 con una contrazione del 9,2%. Anche in gennaio si era registrato un calo (-6,6%) e il consuntivo del primo bimestre si chiude così con una contrazione del 7,8%, nonostante che nella maggior parte dei paesi vi siano stato un giorno lavorato in più in gennaio e un giorno lavorato in più in febbraio. Questo andamento è in netto contrasto con l’immagine fortemente positiva che l’industria automobilistica sta trasmettendo dal Salone di Ginevra presentando moltissime novità, mentre la maggior parte delle case tedesche ha annunciato il riconoscimento di premi di produzione molto rilevanti a tutti i suoi dipendenti in Germania.
In effetti – sottolinea il Centro Studi Promotor GL events – la situazione del mercato automobilistico mondiale è tutt’altro che negativa. Manca ancora un bilancio completo dell’andamento a livello planetario dell’auto nel 2011, ma i risultati al di fuori dell’Europa indicano che il quadro è positivo. Negli Stati Uniti le immatricolazioni di autovetture sono aumentate dell’8,9%. In Giappone vi è stato un calo consistente dovuto però al disastro nucleare di un anno fa. Nei grandi mercati emergenti il quadro è positivo. In Russia le immatricolazioni sono cresciute del 39%. In Cina “solo” del 5,2%, ma dopo una corsa che ha portato negli ultimi quattro anni a raddoppiare le vendite. L’India e il Brasile hanno consolidato gli eccellenti risultati del 2010. Purtroppo questo bilancio positivo non riguarda l’Europa e l’Italia perché sui risultati del 2011 hanno inciso fortemente gli effetti della tempesta che ha investito il debito sovrano non solo della Grecia, ma anche dell’Italia, della Spagna e del Portogallo e di conseguenza l’euro. Come è noto, le misure adottate per fronteggiare l’emergenza e i loro effetti si protraggono nel primo scorcio del 2012.
Dai dati diffusi oggi dall’Acea emerge che in febbraio la tendenza negativa ha coinvolto tutti i cinque grandi mercati (Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Spagna) e la maggioranza dei mercati minori. In particolare nel complesso dei cinque maggiori mercati le immatricolazioni hanno fatto registrare un calo del 10,4%, mentre nel complesso degli altri paesi si registra un calo del 7,6%. Colpisce in particolare fra i grandi mercati il fatto che anche la locomotiva tedesca che aveva sostenuto le vendite complessive dell’area UE27+EFTA nel 2011 si è arrestata e in gennaio e in febbraio fa registrare una crescita zero. In forte calo invece la Francia (-20,2%) e l’Italia (-18,9%), mentre piccole contrazioni sui livelli però molto depressi del 2011 fanno registrare Regno Unito (-2,5%) e Spagna (-2,1%).
Per quanto riguarda il nostro paese, i dati indicano che continua l’andamento negativo della seconda metà del 2011. Recentemente è però emerso qualche segnale di minor negatività che va registrato anche se occorrono conferme per ipotizzare un primo spunto di ripresa. In febbraio il clima di fiducia dei consumatori torna a crescere, mentre l’Osservatorio Findomestic segnala un incremento della propensione all’acquisto di autovetture e dall’inchiesta del Centro Studi Promotor GL events emerge un’attenuazione dei giudizi negativi che potrebbe autorizzare a ritenere che il fondo della crisi sia stato ormai toccato. In sintesi in Italia potrebbero esistere condizioni favorevoli ad un’inversione di tendenza, ma perché si concretizzi occorrerebbero immediate ed efficaci misure di sostegno della domanda, come peraltro richiesto dall’Unrae e da Federauto.