Sempre più probabile che nel 2° trimestre 2014 il Pil sia calato
Nuova doccia fredda sulle speranze di ripresa dell’economia italiana. L’indice destagionalizzato della produzione industriale ha fatto registrare in maggio una contrazione congiunturale (cioè rispetto al mese precedente) dell’1,2%, che porta il calo rispetto all’ultimo massimo ante-crisi (aprile 2008) ad oltre un quarto e cioè, per l’esattezza, al 25,1%. Come mostra il grafico, l’andamento della produzione industriale, dopo la drammatica caduta verificatasi a cavallo tra il 2008 e il 2009, è stato in recupero fino ad aprile 2011, per tornare a scendere fino ad aprile 2013 ed entrare poi in una situazione di sostanziale stagnazione con l’indice che oscilla in uno stretto canale compreso tra 90,8 e 92,3.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il calo congiunturale di maggio della produzione industriale accredita l’attesa che la prima stima sul Pil del secondo trimestre 2014 (che l’Istat diffonderà il 6 agosto) faccia emergere una contrazione, che potrebbe essere dello 0,1%. Se effettivamente questa contrazione vi fosse, l’economia italiana sarebbe di nuovo tecnicamente in recessione per il verificarsi di due contrazioni consecutive del Pil trimestrale. Infatti dopo la piccola crescita del quarto trimestre 2013, il Pil ha fatto registrare un calo anche nel primo trimestre 2014 (-0,1%). L’entrata in recessione del sistema italiano (anche se con due cali consecutivi del Pil molto modesti) comporterebbe l’esigenza di rivedere le previsioni di crescita per il Pil nell’intero 2014, previsioni che Confindustria a fine giugno ha indicato in un incremento dello 0,2%.
Tornando ai dati diffusi oggi dall’Istat, in maggio tutti i settori di attività economica sono in calo rispetto ad aprile con l’eccezione di quelli della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (+4%), dell’attività estrattiva (+3,8%) e dalla fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+0,3%).
Bologna, 10 luglio 2014