Nell’auto del futuro ci saranno sensori per studiare i movimenti dei piloti

Concepire le automobili del futuro adeguando le macchine alle persone, e non obbligando i piloti ad adeguarsi alle macchine. È questo il punto di vista da cui parte la progettazione dell’auto del futuro secondo i ricercatori di Captiks (spin-off dell’Università di Tor Vergata).

“Proponiamo di cambiare il punto di vista sulla progettazione delle automobili”, ha spiegato Giovanni Saggio, dell’Università di Tor Vergata. “Finora la tecnologia ha puntato quasi esclusivamente ad ottimizzare le performance della macchina. Noi invece vogliamo guardare all’assetto del pilota”. Per farlo, i ricercatori di Captiks hanno sviluppato una serie di sensori wireless indossabili che comunicano in tempo reale dati preziosi sui movimenti del pilota e da cui è possibile misurare rapidamente una gran mole di parametri, come ad esempio l’energia applicata dalle braccia o dai piedi, o i dettagli dei movimenti, fino all’affaticamento del collo o delle braccia.


Tutto ciò è reso possibile grazie a “Movit”. Si tratta di uno strumento per la cattura del movimento – spiegano i ricercatori – che opera in qualsiasi condizione di luce e che con i suoi 10 gradi di libertà e le sue dimensioni ridotte può rilevare in tempo reale i dati della cinematica per oltre 4 ore di funzionamento continuo. I dati servono per studiare l’ergonomicità della postazione, come la distanza del volante, la sua inclinazione, la posizione del cambio o della pedaliera e far sì che siano ottimizzati al meglio con i movimenti del pilota.