La ripresa a due cifre che ha caratterizzato il mercato dell’auto nel 2015 è destinata a continuare anche nel prossimo triennio. È questa la previsione del Centro Studi Promotor presentata dal suo presidente, Gian Primo Quagliano, questa mattina al Circolo della Stampa di Milano. Secondo il Centro Studi Promotor, nel 2015 le immatricolazioni in Italia toccheranno quota 1.560.000 unità, cioè un livello ancora molto lontano rispetto a quello ante-crisi (-37,4%), ma superiore del 15% rispetto a quello del 2014. Nel 2016 si salirà a 1.747.000 unità per toccare quota 1.939.000 nel 2017 e quota 2.152.000 nel 2018. Un livello, quest’ultimo, che può ritenersi quello fisiologico per un grande Paese come l’Italia è.
L’inversione di tendenza della domanda di autovetture è avvenuta a cavallo tra il 2013 e il 2014 ed è legata essenzialmente a due elementi. Da un lato la convinzione diffusasi a partire dagli ultimi mesi del 2013 (e testimoniata dall’andamento degli indicatori di fiducia) che la ripresa dell’economia fosse imminente. Dall’altro la pressione sempre più forte della domanda di sostituzione insoddisfatta accumulatasi durante la crisi. Gli italiani a partire dal 2008 hanno infatti acquistato meno auto che in passato, ma non hanno rinunciato all’auto per la semplice ragione che nel nostro Paese non esistono alternative di massa all’ultilizzazione di autovetture. La conseguenza è che la consistenza del parco circolante è rimasta sostanzialmente invariata, ma è fortemente aumentata l’età media delle autovetture che è passata dai 7 anni e 6 mesi del 2007 ai 9 anni e 11 mesi del 2014, con valori superiori a 12 anni e 2 mesi nelle regioni del sud e con una punta di 12 anni e 9 mesi in Campania. Nel 2015, con il concreto manifestarsi della ripresa dell’economia, la pressione della domanda di sostituzione insoddisfatta ha fortemente stimolato il recupero delineatosi nel 2014 e, secondo il Centro Studi Promotor, il miglioramento atteso dell’economia e la quota ancora molto elevata di vetture circolanti già da tempo in età da rottamazione sosterrà, come si è detto in apertura, il recupero del mercato dell’auto anche nei prossimi anni e riporterà le immatricolazioni alla normalità nel 2018.
Il bilancio del 2015 si chiude, come si è detto, in maniera molto positiva per la ripresa della domanda di auto, ma l’annata fa registrare anche un fenomeno che nessuno aveva previsto e cioè che il settore dell’auto diventasse un fattore trainante della ripresa dell’economia grazie a una produzione di autoveicoli in crescita del 47%, a una produzione di autovetture in crescita del 69% e a immatricolazioni di autovetture pure in crescita del 15%. In altri termini, nel 2015 il settore dell’auto è diventato uno dei motori principali della ripresa dell’economia e il suo ruolo propulsivo potrebbe rafforzarsi se il Governo decidesse di puntare proprio sull’auto anche per sostenere l’economia. Se si scegliesse di operare in questo senso, un provvedimento molto opportuno sarebbe quello che da tempo propone l’Unrae e cioè una parziale deducibilità dei costi delle auto. Secondo il Centro Studi Promotor sarebbe molto opportuno anche un provvedimento di incentivazione della rottamazione limitato alle regioni del sud, che avrebbe conseguenze fortemente positive sulla qualità dell’aria e la sicurezza della circolazione anche nell’area economicamente più debole del Paese. L’impatto di questi due provvedimenti sarebbe sicuramente di rilievo anche per l’intero sistema economico italiano.
Milano, 26 novembre 2015
La relazione e le slide presentate nella conferenza stampa sono disponibili nella sezione “Convegni e conferenze” del sito.