Dopo un gennaio freddo, febbraio difficile per il mercato automobilistico italiano. Secondo i dati diffusi oggi, nel mese scorso sono state immatricolate 195.518 autovetture con un calo del 5,6% che segue la contrazione del 3,7% registrata in gennaio. Il consuntivo del primo bimestre chiude così con 409.185 immatricolazioni ed un calo del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2004.
Il dato del mese scorso riflette una situazione di sostanziale debolezza della domanda, anche se sul risultato hanno influito un aspetto contingente e, in una certa misura, anche un mutamento nella politica commerciale della maggior parte delle case automobilistiche. L’aspetto contingente è il possibile effetto frenante sulle decisioni di acquisto del ripetuto annuncio di nuovi incentivi statali. Secondo il 46% dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor a fine febbraio questo effetto vi è stato. Il mutamento della politica commerciale delle case concerne la riduzione del ricorso alla politica dei “chilometri zero”. Le prime stime sui dati di febbraio confermerebbero che il fenomeno “chilometri zero” è in via di ridimensionamento. In febbraio vi è stato però un anomalo incremento delle immatricolazioni per noleggio, che potrebbe avere compensato o più che compensato la riduzione dei chilometri zero.
Al di là degli effetti negativi citati, che certamente non sono stati rilevanti, l’elemento di fondo che emerge dai dati di febbraio è, come si diceva, una sostanziale debolezza della domanda. Non era d’altra parte ipotizzabile che le vendite di autovetture potessero mantenersi elevate mentre il prodotto interno lordo e la domanda di beni di consumo sono in frenata. Dall’inchiesta congiunturale sul mercato dell’automobile condotta dal Centro Studi Promotor non vengono tra l’altro segnali incoraggianti, né sulla situazione attuale né sulle prospettive a breve. L’indicatore del clima di fiducia dei concessionari, determinato sintetizzando i risultati dell’inchiesta del C.S.P., accusa infatti un calo di quattro punti. In particolare, i concessionari segnalano un peggioramento nei livelli di affluenza di visitatori nelle show room, aspetto, questo, che costituisce il primo indicatore sull’evoluzione a breve della domanda. In gennaio i concessionari che segnalavano livelli normali o alti di visitatori erano il 57%, in febbraio la percentuale corrispondente scende al 42%. Peggiorano anche i giudizi sull’acquisizione di ordini. Il volume della raccolta in febbraio è stato basso per il 66% dei concessionari (56% in gennaio). Per quanto riguarda le previsioni a breve termine la maggioranza dei concessionari manifesta grande cautela, se non preoccupazione. Secondo il Centro Studi Promotor l’attuale quadro del mercato dell’automobile appare delicato. La domanda è uscita dalla situazione di stallo che aveva caratterizzato l’ultima parte del 2004 e si sta orientando verso il basso.