Pesante flessione in marzo per il mercato italiano dell’auto. Secondo i dati diffusi oggi le vetture immatricolate sono state 228.104 con un calo dell’8,63% rispetto a marzo 2004. Il negativo risultato del mese scorso grava sul bilancio del primo trimestre che chiude con 638.745 immatricolazioni e quindi con un calo del 5,71% rispetto allo stesso periodo del 2004. Dopo otto anni di vendite su livelli elevati, il dato di marzo conferma che il mercato automobilistico italiano è in frenata.
L’analisi dei dati mensili sulle immatricolazioni mostra che la domanda era entrata in una fase di stagnazione già nella seconda metà del 2004 e che la situazione sta evolvendo negativamente nel 2005. I fattori che hanno portato all’attuale difficile congiuntura del settore, secondo il Centro Studi Promotor, vanno ricercati innanzitutto nella debolezza del quadro economico italiano e in particolare nella crisi dei consumi. A ciò si aggiunge l’impatto negativo dei continui rincari dei carburanti dovuti prevalentemente al caro-petrolio ma anche, come emerge da una nota del Centro Studi Promotor, ad un incremento del gettito fiscale dei carburanti per autotrazione di ben 1.244 milioni di euro per il periodo che va dall’inizio del 2004 al 14 marzo scorso. Un ulteriore elemento che continua a penalizzare la domanda di auto è poi il permanere su livelli molto elevati dei premi di assicurazione, nonostante gli effetti positivi sulla sinistrosità della introduzione della patente a punti. Va comunque sottolineato – osserva il Centro Studi Promotor – che sulle immatricolazioni di autovetture incide anche il mutamento della politica di molte case automobilistiche che si dimostrano non più disponibili a bruciare risorse per difendere le quote di mercato attraverso i “chilometri zero” e le promozioni esasperate. Infine, per valutare correttamente la situazione va detto che, dopo un periodo di vendite su livelli elevati protrattosi per ben otto anni, una certa stanchezza della domanda è fisiologica nonostante l’impegno delle case per lanciare nuove auto e promuovere le vendite.
Per quanto riguarda le prospettive a breve termine, dall’inchiesta congiunturale mensile di marzo del Centro Studi Promotor non vengono indicazioni positive. La percentuale di concessionari che indicano un basso livello di affluenza di visitatori nelle show room passa dal 58% di febbraio al 70%. Restano prevalentemente negative le valutazioni sulla raccolta di ordini (66% di indicazioni di bassi livelli in febbraio; 68% in marzo). Le difficoltà del settore automobilistico non riguardano però né le vetture di lusso né il comparto della personalizzazione dell’auto. Come è emerso in occasione dell’inaugurazione oggi a Rimini di My Special Car Show, Salone dell’Auto Speciale e Sportiva, questo comparto ha fatturato nel 2004 1.280 milioni di euro e per il 2005 è prevista una crescita del 9%.