La regione Lombardia ha inviato 780.000 avvisi di pagamento per evasione del bollo auto nel 2008 a contribuenti lombardi “colpendo – secondo il Corriere della Sera – anche molti obiettivi sbagliati”, colpendo cioè anche molti contribuenti onesti che avevano pagato regolarmente il bollo e che ora dovranno presentare una memoria difensiva e che comunque dovranno essere in grado di esibire la ricevuta del pagamento relativo al 2008.
Fino al 1997 vi era un modo molto semplice per consentire alle forze dell’ordine di controllare l’avvenuto pagamento del bollo: si esponeva, come avviene ancora per il certificato di assicurazione, un contrassegno all’interno del parabrezza dell’auto. Questo sistema per il bollo auto venne abolito dal 1° gennaio 1998, pare su richiesta delle società che possiedono autoveicoli dislocati in molte sedi e che avevano lamentato la difficoltà di far pervenire tempestivamente ad ogni auto il “bollo” che certificava l’avvenuto pagamento della tassa. Inspiegabilmente il sistema è stato però mantenuto in vigore per il certificato di assicurazione che oggi tutti sono ancora tenuti ad esporre a pena di adeguate sanzioni.
“Per perseguire, come è sacrosanto, l’evasione del bollo auto – ha dichiarato Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor GL events – una misura efficace e che non reca danni ai contribuenti onesti è ripristinare l’obbligo di esporre accanto al contrassegno di assicurazione anche il bollo auto, così come si faceva fino al 1997. In generale, ed in particolare nell’attuale situazione, l’interesse a poter verificare direttamente sulla strada l’avvenuto pagamento del bollo auto non è certo inferiore a quello di verificare l’avvenuto pagamento del premio di assicurazione RC auto”.