LA FINE DEGLI INCENTIVI METTE LE ALI AL MERCATO AUTO

Anche se in mancanza di nuove agevolazioni statali le prospettive sono negative

Vola in dicembre il mercato auto italiano. Le immatricolazioni sono state 198.600 con un incremento del 51,4% rispetto allo stesso mese del 2001. Questa straordinaria crescita va attribuita esclusivamente alla fine, il 31 dicembre, degli incentivi alla rottamazione. Per poter beneficiare delle agevolazioni molti automobilisti hanno anticipato le loro decisioni di acquisto determinando il forte incremento di dicembre, che consente di chiudere l’intera annata 2002 con un consuntivo di 2.270.900 immatricolazioni e quindi con un calo rispetto al record del 2001 contenuto nel 5,9%. Nonostante il segno meno, questo risultato può essere considerato positivo, se si tiene conto che il primo semestre dell’anno si era chiuso con un calo del 13,4%. Secondo il Centro Studi Promotor il valore degli incentivi statali e delle agevolazioni aggiuntive delle case e dei concessionari erogati da luglio a dicembre ammonta a oltre 500 milioni di euro. E’ soltanto grazie a questa robusta iniezione ricostituente che il secondo semestre del 2002 ha potuto chiudere con un incremento del 4,3% nonostante l’impatto negativo del progressivo peggioramento della situazione economica.

Dall’inchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor vengono chiare indicazioni che confermano il buon risultato di dicembre. Soltanto il 22% dei concessionari si dichiara infatti insoddisfatto dei volumi di vendita raggiunti nel mese scorso. La quota degli insoddisfatti era stata pari al 45% in novembre e aveva toccato il 75% in giugno. Molto positivi anche i giudizi dei concessionari sulla raccolta di ordini. Dall’inchiesta emergono però anche forti segnali di preoccupazione per l’immediato futuro in quanto gli incentivi alla rottamazione sono scaduti il 31 dicembre e non sono stati ancora rinnovati nonostante l’impegno in questo senso del Governo.

E’ praticamente certo che, in assenza di nuove agevolazioni statali, la domanda subirà un pesante crollo già a partire da gennaio e ciò per diversi motivi. Innanzitutto, il mercato deve scontare l’anticipazione di vendite determinata dagli incentivi della seconda metà del 2002. In secondo luogo la domanda è entrata già all’inizio del 2002 in una fase congiunturale pluriennale di rallentamento ed infine il quadro economico, ed in particolare la caduta del clima di fiducia dei consumatori in atto fin da febbraio, non lasciano alcuno spazio ad una ripresa spontanea del mercato. Il Centro Studi Promotor prevede infatti che, in assenza di nuovi incentivi, le immatricolazioni nel 2003 si attesteranno a quota 1.980.000 unità con un calo del 13% sul 2002. Questa prospettiva non appare compatibile con l’esigenza di favorire il superamento della crisi del Gruppo Fiat, che ha inciso pesantemente sul risultato del 2002. D’altra parte, è proprio in considerazione della crisi della Fiat che il Governo si è ripetutamente impegnato a rinnovare gli incentivi alla rottamazione anche nel 2003. Ci si attende ora che l’impegno venga mantenuto nel più breve termine possibile per evitare pesanti ripercussioni sul mercato.