LA CRISI FINANZIARIA DEPRIME ULTERIORMENTE IL MERCATO AUTO

Scende al minimo storico il clima di fiducia dei concessionari

Secondo i dati diffusi oggi dalla Motorizzazione Civile in ottobre sono state immatricolate 167.940 autovetture con un calo del 18,9% sullo stesso mese del 2008. Questa contrazione è un brusco richiamo alla realtà dopo che settembre, complici due giorni lavorativi in più rispetto allo stesso mese del 2007, aveva fatto registrare un calo contenuto nel 5,5%, grazie anche ai grandi sforzi compiuti da case e concessionari per sostenere le immatricolazioni. D’altra parte il calo di ottobre è per certi aspetti inferiore alle aspettative in quanto il mercato dell’auto era già in serie difficoltà dall’inizio del 2008 ed ha subito in ottobre il pieno impatto della crisi di fiducia determinata dalla vicenda Lehman Brothers e dagli avvenimenti che l’hanno seguita.

Coerentemente con quanto avvenuto nel resto d’Europa, e praticamente in tutto il mondo, in ottobre tutti gli indicatori di fiducia italiani determinati dall’Isae sono in calo, con contrazioni particolarmente pesanti per i settori più importanti (imprese manifatturiere ed estrattive, imprese del commercio al minuto e della grande distribuzione, imprese dei servizi). Un forte deterioramento subisce anche il clima di fiducia del settore auto determinato dal Centro Studi Promotor sintetizzando i risultati delle sue inchieste congiunturali mensili. In ottobre l’indicatore fa registrare il nuovo minimo assoluto dal 1993 (anno in cui si iniziò a determinarlo) e tocca quota 15,6 scendendo di oltre un punto rispetto al minimo precedente (16,8) registrato nel giugno scorso. I giudizi dei concessionari che più incidono negativamente sono quelli relativi alle consegne a clienti, agli ordini e alle previsioni. Le consegne vengono indicate su bassi livelli dall’84% dei concessionari e gli ordini dal 90%, mentre gli operatori che si attendono una ulteriore diminuzione della domanda sono il 70%. Colpisce, nella rilevazione del Centro Studi Promotor, il fatto che ben il 96% dei concessionari indichi su livelli bassi la remuneratività delle vendite in ottobre. Anche questo è un record negativo.

In questo quadro non manca tuttavia qualche elemento favorevole nel senso che si affievoliscono alcuni fattori che hanno contribuito a determinare la debolezza della domanda di auto nella fase che ha preceduto la crisi di fiducia dell’ultimo mese. Ci riferiamo in particolare al prezzo dei carburanti che, secondo gli ultimi dati ufficiali (27 ottobre), sono scesi, per la benzina, a 1,266 euro al litro dal record di 1,532 euro al litro raggiunto il 14 luglio e, per il gasolio, a 1,232 euro al litro dal record di 1,528 euro al litro raggiunto sempre il 14 luglio. L’altro elemento di minore negatività è il calo del costo del denaro, che è un aspetto molto importante dato il largo ricorso al credito per l’acquisto di auto. Certo questi due elementi non sono attualmente in grado di dare un impulso significativo alla domanda. Se, tuttavia, permarranno nel momento in cui la crisi di fiducia verrà superata potranno contribuire al ritorno degli acquisti di auto a livelli normali.