Debole ma positivo per l’auto il segnale dalla stima del Pil nel terzo trimestre
La stima diffusa oggi sul prodotto interno lordo del terzo trimestre rende più concrete le attese di moderata ripresa del mercato automobilistico italiano nel 2011. Come è noto, l’Istat ha stimato una crescita congiunturale dello 0,2%. E’ un incremento veramente molto modesto, ma comunque è un incremento e quindi attenua i timori di una interruzione della ripresa nel nostro Paese che erano stati generati anche dalla previsione diffusa il 9 settembre dall’Ocse che prospettava per l’Italia un calo dello 0,3%.
La prosecuzione della ripresa, sia pure su livelli molto modesti, crea condizioni favorevoli per rafforzare la spinta positiva che proviene da alcuni elementi emersi recentemente in un quadro generale del mercato automobilistico ancora fortemente negativo. In particolare due fattori potrebbero operare positivamente. Il primo è la ripresa delle vendite di auto aziendali che si sta sviluppando mentre gli acquisti dei privati restano su livelli ancora molto depressi. Il secondo elemento è l’arrivo sul mercato di moltissime nuove auto, che tra l’altro si potranno vedere al prossimo Motor Show di Bologna che aprirà al pubblico il 4 dicembre, novità che, come sempre avviene, avranno un effetto propulsivo sulla domanda.
Non ci si può attendere però, avverte il Centro Studi Promotor GL events, che una eventuale ripresa del mercato dell’auto sia tale da riportare in tempi brevi le vendite di auto sui livelli medi degli anni precedenti la crisi. Il recupero sarà necessariamente lento. D’altra parte il calo del prodotto interno lordo tra il primo trimestre 2008 e il secondo trimestre 2009 è stato di 6,8 punti percentuali e nei cinque trimestri successivi il recupero è stato soltanto di 1,4 punti percentuali. Rispetto al primo trimestre 2008 restano dunque da recuperare ancora 5,4 punti percentuali. Per tornare quindi al livello di Pil della situazione precedente la crisi economica, con i tassi di crescita attuali, i tempi non saranno certamente brevi ed è legittimo ipotizzare che il recupero del mercato dell’auto non si discosti in maniera significativa da quello del prodotto interno lordo.