La recessione frena la domanda di auto
Sono l’Italia e la Spagna le palle al piede del mercato europeo dell’auto che nell’area dei 27 stati dell’Unione Europea e dei tre paesi dell’EFTA ha fatto registrare un calo del 6,5% in aprile e del 7,1% nel primo quadrimestre. Molto più negativo invece l’andamento del mercato italiano che è precipitato sui livelli del 1983 e di quello spagnolo ritornato ai livelli del 1987. In entrambi i paesi – evidenzia il Centro Studi Promotor GL events – la domanda di autovetture è fortemente penalizzata dalla situazione economica e dalle difficili prospettive del quadro congiunturale.
In particolare in Italia le immatricolazioni accusano un calo del 18% in aprile e del 20,2% nel primo quadrimestre dell’anno. Sulla domanda di autovetture nel nostro Paese pesa fortemente la caduta di tutti i principali indicatori di fiducia, ed inoltre il forte deterioramento del Pil nel primo trimestre dell’anno che, come emerge dai dati diffusi ieri dall’Istat, ha subito un calo su base annua dell’1,3%, mentre il tasso di disoccupazione in marzo è balzato al 9,8% e mentre pesante è anche l’impatto di fattori specifici di freno della domanda di auto, come l’eccessivo carico fiscale, l’elevatezza dei premi dell’assicurazione RC auto (ulteriormente aumentati nel 2012 del 6% secondo Federconsumatori) e i livelli sempre elevatissimi dei prezzi di benzina e gasolio.
Sul mercato spagnolo le immatricolazioni hanno subito un calo del 21,7% in aprile e del 7% nel primo quadrimestre. Decisamente migliore l’andamento degli altri tre mercati che insieme a Italia e Spagna costituiscono la pattuglia di punta del mercato europeo di cui si aggiudicano più del 70% delle immatricolazioni. Il mercato tedesco che è il maggiore del continente è infatti in crescita del 2,9% in aprile e dell’1,8% nel primo quadrimestre. Quello del Regno Unito cresce del 3,3% in aprile e dell’1,4% nel primo quadrimestre. Piuttosto vicina agli andamenti italiani e spagnoli è invece la situazione francese che in aprile ha contenuto le perdite nell’1,9%, ma nel primo quadrimestre accusa una contrazione del 17,5%.
L’andamento dei primi cinque mercati complessivamente considerati è comunque migliore di quello degli altri paesi dell’area UE27+Efta. In aprile i cinque mercati maggiori contengono infatti le perdite del 4,3%, mentre il complesso degli altri paesi accusa una contrazione dell’11,9% con cali particolarmente pesante in Finlandia (-64,5%), Grecia (-56,7%) e Portogallo (-41,7%).