IN OTTOBRE L’ONDA D’URTO DELLA CRISI FINANZIARIA GLOBALE SI E’ ABBATTUTA ANCHE SUL MERCATO DELL’AUTO EUROPEO

Cali del 14,5% in Europa, con punte del 40% in Spagna, del 23% in UK e del 19% in Italia

Com’era facilmente prevedibile in ottobre l’onda d’urto della crisi finanziaria mondiale si è abbattuta anche sul mercato europeo dell’auto. L’impatto è stato pesante. Complessivamente nei 18 mercati dell’Europa Occidentale e nei Paesi nuovi membri dell’Unione Europea le immatricolazioni hanno subito un calo del 14,5% con punte molto elevate in piccoli mercati come la Lettonia (-55,1%) e l’Irlanda (-54,6%) e con cali veramente severi anche nei cinque maggiori mercati del continente con il record negativo della Spagna (-40%) seguita dal Regno Unito (-23%) e dall’Italia (-19%).

La prima ragione del forte calo di ottobre è sicuramente il crollo della fiducia dei consumatori e delle imprese diffuso in tutti i paesi, ma con punte di accentuato pessimismo in Spagna e forti peggioramenti anche in Germania, Francia, Italia e Regno Unito. La crisi di fiducia ha colpito il mercato europeo dell’auto in una fase in cui era già in difficoltà. Dopo un andamento complessivamente positivo nei primi quattro mesi dell’anno (+1% nel consuntivo a fine aprile delle immatricolazioni), da maggio i bilanci mensili dell’auto europea sono sistematicamente in rosso e secondo i dati pubblicati oggi a fine ottobre le immatricolazioni nell’area accusano un calo del 5,4%.

La contrazione della domanda nella fase precedente la deflagrazione della crisi finanziaria globale d’autunno è attribuibile essenzialmente a due fattori. Il primo è costituito dalle crescenti difficoltà per ottenere credito al consumo. Com’è noto una parte molto rilevante degli acquisti di auto avviene con ricorso al credito. Questa pratica, nel 2008, ha trovato crescenti difficoltà per l’aumento delle insolvenze, difficoltà che naturalmente sono fortemente aumentate con il tornado finanziario di settembre. In mancanza di credito al consumo la maggioranza delle famiglie europee non dispone di mezzi sufficienti per acquistare nuove auto e si pone quindi il problema di politiche che portino, non tanto nuovo credito, quanto più denaro nelle buste paga dei lavoratori e dei pensionati. La questione non riguarda soltanto il mercato dell’auto, ma l’intera economia reale. Il secondo fattore che ha penalizzato la domanda di auto nella prima parte del 2008 è stato il forte rincaro dei carburanti. Questo elemento negativo per il mercato dell’auto si è attenuato con le apprezzabili riduzioni dei prezzi alla pompa che si stanno verificando, ma, dato il quadro generale, l’impatto positivo sulla domanda di auto dell’inversione di tendenza dei prezzi di benzina e gasolio è nullo.

Per quanto riguarda i prossimi mesi le previsioni sono molto difficili. Si può tuttavia ritenere che, per evitare che il quadro peggiori ulteriormente, occorra essenzialmente un recupero della fiducia, che appare peraltro difficile dato che le previsioni di sviluppo del prodotto interno lordo sono state riviste al ribasso in tutto il mondo. Perchè si delinei invece una vera e propria ripresa è necessario che le misure per il rilancio dell’economia reale, che dovranno essere adottate in tempi rapidi, prevedano interventi precisi ed efficaci per aumentare (non con il credito) la capacità di spesa dei consumatori.