Pesante flessione in marzo per il mercato europeo dell’auto (-9,5%)
Severa flessione in marzo per il mercato automobilistico europeo che, secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, con 1.654.214 immatricolazioni accusa una contrazione del 9,5% rispetto allo stesso mese del 2007. Secondo il Centro Studi Promotor parte del calo è certamente dovuta al calendario, che nel marzo scorso ha avuto due giorni lavorativi in meno rispetto allo stesso mese del 2007. Analizzando i dati dei singoli mercati emerge tuttavia con chiarezza che la domanda di autovetture in Europa, dopo un gennaio in lieve calo (-0,3%) e un febbraio in ripresa (+8,7%), comincia ad avvertire in maniera sempre più pesante gli effetti di una crisi economica che si fa di giorno in giorno più preoccupante per le famiglie e per le imprese.
Particolarmente sorprendente nei risultati del marzo scorso è il calo del 14,4% del mercato tedesco, tantopiù che il confronto si fa con un marzo 2007 che già aveva accusato una contrazione del 6,6%. Il mercato tedesco, che è il maggiore del continente, nel 2007 aveva pesantemente risentito (-9,2%) dell’aumento dell’Iva di tre punti all’inizio dell’anno, aumento che aveva mantenuto le vendite su livelli depressi fino ad autunno inoltrato. Con il buon inizio del 2008 (+17,3% nel primo bimestre) l’effetto negativo sembrava superato, ma il dato del marzo scorso evidenzia che le preoccupazioni per l’economia costituiscono un freno alla domanda molto forte anche in Germania. Il mercato italiano, come è stato già reso noto all’inizio del mese, ha accusato in marzo un calo di ben il 19% e considerando anche l’andamento degli ordini e le risultanze delle inchieste congiunturali mensili condotte dal Centro Studi Promotor è entrato in una fase sicuramente negativa, che non dovrebbe risolversi nel breve periodo.
Tra gli altri tre mercati nazionali che compongono il gruppo dei primi cinque mercati europei serie preoccupazioni desta quello spagnolo, che in marzo accusa una flessione addirittura del 28,2%, mentre il consuntivo del primo trimestre chiude con un calo del 15,3%. Ed anche in Spagna le ragioni del calo vanno ricercate soprattutto nelle preoccupazioni per l’andamento dell’economia, come è chiaramente testimoniato dagli indicatori di fiducia. Notizie meno negative vengono invece dagli altri due mercati: quello del Regno Unito, che in marzo fa registrare una crescita contenuta nello 0,5%, e quello francese, che tiene (-0,5%) grazie ad una crescita delle vendite di auto piccole legata a bonus sulle emissioni.
La frenata di marzo si è fatta sentire anche nel mercato dei paesi nuovi membri della Ue che vale (per ora) solo il 7,5% del mercato complessivo europeo, ma che ha notevoli prospettive di crescita. In marzo l’incremento per questa area si è ridotto al 3,5%, mentre nel primo bimestre si era registrata una crescita del 18,6%.