IN CALO IL MERCATO AUTO IN GENNAIO (-8,76)

Case e concessionari allentano il ricorso ai “chilometri zero”

Dopo aver battuto tutti i record precedenti per due anni consecutivi, il mercato dell’auto comincia il 2002 in calo. Secondo i dati diffusi oggi dalla Motorizzazione Civile in gennaio sono state immatricolate 248.300 autovetture con una contrazione dell’8,76% rispetto al gennaio 2001. Anche se il confronto viene fatto con un mese molto positivo, la contrazione è consistente ma è perfettamente in linea con la previsione formulata dal Centro Studi Promotor per l’intero 2002 (2.250.000 unità, con un calo del 7%). La frenata delle vendite risulta con chiarezza anche dalla inchiesta congiunturale mensile condotta nei giorni scorsi dal Centro Studi Promotor. L’inchiesta, oltre a confermare la contrazione delle consegne a clienti, mette in luce un andamento riflessivo anche per gli ordini. Il 43% dei concessionari denuncia infatti un basso livello di acquisizione di nuovi contratti, mentre una percentuale quasi uguale (42%) segnala stabilità e soltanto il 15% dichiara un buon volume di raccolta. Abbastanza elevato è anche il livello delle giacenze di auto nuove che viene dichiarato alto dal 36% dei concessionari e basso soltanto dal 10%. Per quanto riguarda le previsioni per i prossimi mesi le attese dei concessionari sono improntate alla cautela. Il 55% degli interpellati prevede domanda stabile, ma tra gli altri i pessimisti (31%) prevalgono nettamente sugli ottimisti (14%).

Il risultato di gennaio, secondo il Centro Studi Promotor, non desta particolare sorpresa. Innanzitutto perché, come si è detto, è coerente con le previsioni e poi perché dopo diversi anni sui massimi una fase di domanda su livelli meno in tensione è fisiologica. Inoltre, il Centro Studi Promotor segnala che, dalle prime indicazioni, emerge un ricorso più contenuto rispetto al recente passato alla prassi dei “chilometri zero”, cioè all’immatricolazione di vetture nuove ai concessionari che vengono poi vendute come “usato con chilometri zero” con forti sconti e quindi con considerevoli sacrifici economici per case e concessionari. Si tratta di una forma esasperata di stimolazione della domanda che, nel corso del 2001, ha riguardato circa 200.000 vetture (il 9% delle vendite). Dai dati di gennaio sembra che gli operatori vogliano premere meno sul pedale dell’acceleratore per spingere la domanda a tutti i costi. L’obiettivo è quello, peraltro dichiarato da alcune case, di puntare, anche a costo di un ridimensionamento delle quantità vendute, su una ricostituzione dei margini sulle vendite, che sono stati molto compressi nel recente passato. Dall’inchiesta del Centro Studi Promotor non risulta tuttavia che in gennaio ci si sia avvicinati a questo obiettivo perché ben l’81% dei concessionari si dichiara insoddisfatto delle remuneratività delle vendite.

In chiara controtendenza rispetto al mercato delle auto nuove sono le vendite di usato. In gennaio sono stati registrati infatti 313.383 trasferimenti di proprietà di auto usate con un incremento dell’11,20%. Dopo il buon risultato del 2001 il mercato dell’usato appare quindi ancora in crescita, confermando – sostiene il C.S.P. – la regola che vuole le vendite di usato in espansione nei momenti di rallentamento della domanda di nuovo.