Grazie al buon inizio d’anno il consuntivo dell’intero 2008 contiene la perdita nell’8,7%
Come previsto, il mercato dei veicoli commerciali ha fatto registrare in dicembre una pesante flessione. Le consegne sono infatti diminuite del 22,97%. Con questo dato si chiude un’annata che era iniziata positivamente, ma che aveva accusato difficoltà già da maggio per precipitare poi in una situazione molto difficile nell’ultima parte dell’anno con l’esplodere della crisi economica globale. Il consuntivo dell’intera annata chiude con 230.875 unità consegnate e con un calo dell’8,7% che può essere considerato un risultato non particolarmente negativo, data la situazione generale dell’economia.
Le prospettive per i prossimi mesi e per l’intero 2009 appaiono al momento decisamente preoccupanti. Gli acquisti di tipici beni di investimento, come i veicoli commerciali sono infatti fortemente influenzati dalle attese degli operatori che sono ben sintetizzate dagli indicatori del clima di fiducia che hanno fatto registrare cali mozzafiato. Da settembre a dicembre -14,4 punti per l’industria, -21,6 punti per il commercio e da settembre a novembre -10,8 punti per l’edilizia.
D’altra parte, anche dall’inchiesta congiunturale condotta a fine dicembre dal Centro Studi Promotor su un campione di concessionari specializzati nella vendita di veicoli commerciali non vengono indicazioni positive. A fine dicembre il 71% degli interpellati dichiara un basso volume del portafoglio ordini, il 41% dichiara un alto immobilizzo di veicoli nuovi invenduti e il 76% una situazione insoddisfacente della remuneratività del business fortemente sacrificata dall’esigenza di praticare sconti consistenti. Anche le previsioni per i prossimi mesi non appaiono positive: per il 33% dei concessionari le vendite si manterranno infatti stabili sui depressi livelli attuali e per il 60% potranno anche diminuire.
Da tempo si sostiene la necessità di una nuova Tremonti per rilanciare il mercato dei veicoli commerciali, oltre che, in generale, quello dei beni di investimento. Una nuova Tremonti potrebbe essere un provvedimento utile per i commerciali, ma la misura più efficace e più opportuna sarebbe il varo di nuovi e robusti incentivi alla rottamazione, tenendo conto che i commerciali sono strategici per le consegne nei centri urbani, cioè nelle aree più a rischio inquinamento. Rinnovare la gamma dei commerciali è quindi un’esigenza non soltanto economica, ma anche ecologica.