Un cocktail esplosivo spinge le immatricolazioni
Il mercato italiano dell’auto in febbraio ha dato un botto. Le immatricolazioni hanno toccato quota 172.241 con una crescita del 27,3% sullo stesso mese dello scorso anno. Un cocktail esplosivo spinge le vendite. Gli ingredienti sono un forte contingente di domanda di sostruzione insoddisfatta, fiducia, promozioni dei concessionari e delle case, calo dei costi di esercizio, novità di prodotto e, per rendere la mistura più stimolante, anche una spruzzatina di chilometri zero. Dopo un 2015 in crescita del 15,8% e un gennaio che ha fatto registrare un incremento del 17,4%, il risultato di febbraio – sostiene il Centro Studi Promotor – sembra suggerire che il mercato voglia accelerare la sua corsa. Tra l’altro anche dall’inchiesta congiunturale mensile sul mercato dell’automobile condotta dal Centro Studi Promotor a fine febbraio vengono indicazioni decisamente positive. E ciò, oltre che per le vendite, anche per l’affluenza di potenziali interessati all’acquisto nelle show room dei concessionari, per la raccolta di ordini e per le prospettive della domanda a tre-quattro mesi. Completa il quadro il fatto che l’indicatore del clima di fiducia degli operatori auto determinato dal Centro Studi Promotor sintetizzando i risultati delle sue inchieste congiunturali mensili è passato da quota 51,1 di gennaio a quota 57,9 di febbraio, livello tra i più elevati nelle 278 inchieste congiunturali mensili condotte dal Centro Studi Promotor dal 1993 a oggi.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, nel “cocktail” di cui si è detto l’elemento più importate è sicuramente il risveglio della domanda di sostituzione fortemente sacrificata nei lunghi anni della crisi che avevano portato le immatricolazioni in Italia nel 2013 su livelli inferiori del 47,7% ai massimi ante-crisi con un aumento dell’anzianità media delle auto del parco circolante di oltre due anni e mezzo. A questo elemento si è aggiunta la fiducia nella ripresa dell’economia diffusasi nel 2015 ed anche il forte calo dei costi di esercizio degli autoveicoli che nello scorso anno sono diminuiti del 4,5% con punte del 9,7% per la benzina e del 12,2% per il gasolio.
Un ruolo importante nel recupero delle immatricolazioni sta anche giocando l’impegno di case e concessionari che stanno cavalcando la ripresa senza lesinare promozioni e sconti. Infine un aspetto di grande rilievo – sottolinea Gian Primo Quagliano – è anche la qualità dell’attuale offerta di autovetture. La crisi economica e del mercato dell’auto deflagrata nel 2008 ha avuto un fortissimo impatto nei paesi della fascia meridionale della zona euro, ma non nel resto del mondo, né sul settore dell’auto che nel suo complesso ha, anzi, conosciuto una stagione di formidabile di sviluppo sia sul piano delle vendite che su quello dell’innovazione tecnologica. E questo è tanto vero che si può quasi affermare che le nuove auto offerte oggi appartengono ad una “era geologica ” successiva rispetto a quelle ante-crisi che costituiscono la gran massa delle vetture che gli italiani devono sostituire. La spinta al rinnovo del parco italiano non viene quindi solo dalla sua vetustà, ma anche, ed in larga misura, dal fascino delle nuove offerte di autovetture che con le auto “connesse” e con i primi prototipi di “auto e guida autonoma” anticipano quella rivoluzione che nell’arco del prossimo decennio porterà a un nuovo concetto di automobile. E per chi volesse una conferma basta visitare il Salone dell’Auto di Ginevra che ha aperto oggi i battenti alla stampa con un profluvio di nuove auto e di nuove soluzioni.
Bologna, 1° marzo 2016