IL MERCATO AUTO APRE IL 2005 IN CALO (-3,7%)

Si apre in flessione l’annata 2005 per il mercato automobilistico italiano. In gennaio le autovetture immatricolate sono state 212.568. Il calo è contenuto nel 3,7% ma il livello raggiunto è tra i più bassi degli ultimi anni. Per valutare correttamente il dato occorre comunque considerare che nel gennaio scorso, rispetto allo stesso mese del 2004, vi è stata una giornata di apertura in meno delle concessionarie. Inoltre è in forte calo la quota di vetture immatricolate per alimentare il cosiddetto mercato dei “chilometri zero”. Secondo le stime del Centro Studi Promotor nel mese scorso le immatricolazioni per chilometri zero sono state circa 5.500, cioè il 2,6% del totale contro il 4,6% stimato per il gennaio 2004.

Il ricorso ai chilometri zero serve essenzialmente per difendere le quote di mercato, ma comporta sacrifici economici molto elevati per le case automobilistiche. La moderazione nell’utilizzazione di questo strumento mostrata nel gennaio scorso deriva da politiche seguite da diverse case per migliorare i margini aziendali. Il dato di gennaio si inserisce in una tendenza positiva in atto già nel 2004, anno in cui le immatricolazioni per chilometri zero sono state circa 120.000 e cioè il 5,3% del totale contro il 6,5% del 2003. Pur riducendo i chilometri zero, nel 2004 le case automobilistiche hanno comunque esercitato una forte pressione sul mercato che si è tradotta in un calo dei prezzi effettivamente pagati. Secondo l’Istat i prezzi effettivi hanno subito infatti per l’intero mercato un calo dello 0,5% e, sempre secondo l’Istat, il calo ha riguardato soltanto le case estere (-0,6%), mentre le case italiane hanno introdotto aumenti dello 0,8%, mostrando quindi maggiore attenzione alla salvaguardia dei margini di profitto.

Tornando ai dati sul 2005, dalla inchiesta congiunturale mensile sul mercato dell’automobile condotta a fine gennaio dal Centro Studi Promotor emergono valutazioni improntate alla cautela per i risultatti dei prossimi mesi. Gli aspetti rilevati che offrono elementi di giudizio sulle prospettive riguardano il movimento di visitatori nelle show room, la raccolta di ordini e le previsioni a tre-quattro mesi per le vendite. Migliorano in gennaio i giudizi sull’affluenza di visitatori nelle show room che è stata normale o alta per il 57% dei concessionari contro il 33% di dicembre. Per gli ordini i livelli di raccolta sono giudicati invece bassi dal 56% dei concessionari, normali dal 40% e alti soltanto dal 4%. Quanto alle previsioni per i prossimi tre-quattro mesi, il 59% dei concessionari dichiara di attendersi domanda stabile, tra gli altri prevalgono però coloro che esprimono giudizi negativi (30%) rispetto a coloro che invece manifestano ottimismo (11%). La cautela dei concessionari appare chiaramente influenzata dalle valutazioni sul quadro economico generale che continua a manifestare segnali di debolezza. Preoccupa in particolare l’andamento della domanda complessiva di beni di consumo e il permanere su livelli molto depressi della fiducia dei consumatori che, secondo l’indicatore dell’Isae, nel gennaio scorso ha fatto registrare un ulteriore calo.