GIUGNO: IL MERCATO AUTO SCENDE AI LIVELLI DEL 1979

Immatricolazioni: calo del 24,4% in giugno e del 19,7% nel 1° semestre

Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero dei Trasporti, in giugno sono state immatricolate 128.388 autovetture con una contrazione del 24,4% sullo stesso mese del 2011. Il calo di giugno è superiore a quello medio dei primi cinque mesi (-18,9%) e il consuntivo del primo semestre si attesta a quota 814.179 con un calo sullo stesso periodo dello scorso anno del 19,7%. Secondo il Centro Studi Promotor GL events, proiettando il risultato dei primi sei mesi su base annua si ottiene una previsione di immatricolazioni per l’intero 2012 di 1.403.000 unità, volume questo estremamente basso, tanto che per trovare un livello analogo bisogna tornare indietro nella serie storica delle immatricolazioni di 33 anni, risalendo fino al 1979.

Per una più completa valutazione della situazione occorre anche considerare che, poichè la domanda sta privilegiando modelli mediamente di minor valore unitario, al calo delle immatricolazioni nel primo semestre di cui si è detto (-19,7%) corrisponde una contrazione del fatturato più elevata e che il Centro Studi Promotor GL events stima nel 28%, ovviamente con una correlativa diminuzione del gettito Iva. E’ del tutto evidente, quindi, che l’attuale situazione del mercato dell’automobile non danneggia soltanto il settore e gli automobilisti, ma anche, e fortemente, le entrate dello Stato con ripercussioni sul raggiungimento degli obiettivi di contenimento del debito pubblico. D’altra parte è del pari evidente che la crisi dell’auto (oltre che da fattori specifici: caro-benzina, caro-assicurazioni, eccessiva pressione fiscale e difficoltà di accesso al credito) è oggi essenzialmente determinata dalle difficoltà dell’economia, che hanno un effetto fortemente depressivo sulla propensione all’acquisto di tutti i beni di consumo e in particolare di quelli di consumo durevole, come l’automobile.

Come emerge chiaramente anche dal rapporto annuale 2012 dell’Istat sulla situazione del Paese, nella prima fase della crisi apertasi con il fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre 2008 le famiglie italiane hanno ridotto la propensione al risparmio per compensare la diminuzione di risorse disponibili e mantenere i livelli di consumo. Negli ultimi mesi del 2011 tuttavia il diffondersi di forti timori per le prospettive economiche ha indotto le famiglie ad aumentare nuovamente la propensione al risparmio a scapito dei consumi. Fermo restando che una ripresa dell’economia italiana non appare imminente, secondo il Centro Studi Promotor GL events potrebbe essere proprio il mutamento dell’orientamento psicologico fortemente preoccupato delle famiglie a determinare nella seconda metà dell’anno un miglioramento delle prospettive per i consumi e per le vendite di autovetture. Se l’indubbio successo ottenuto dal Governo nel recente vertice di Bruxelles continuasse a essere apprezzato dai mercati finanziari, si potrebbero avere ripercussioni positive sulla fiducia dei consumatori e, quindi, anche sulla loro propensione all’acquisto di beni durevoli come l’automobile. Una prima verifica di questa ipotesi dovrebbe venire dagli indicatori di fiducia di luglio che l’Istat diffonderà prima della fine del mese. E’ evidente tuttavia, sostiene il Centro Studi Promotor GL events, che un eventuale recupero della fiducia dei consumatori che rendesse meno negative le prospettive per il mercato dell’auto sarebbe soltanto un primo passo verso la ripresa della domanda che potrà decollare soltanto con efficaci interventi di sostegno dell’economia reale e, ovviamente, anche con misure specifiche per il rilancio dei consumi.

Sul possibile impatto sul mercato dell’auto delle decisioni assunte nel recente vertice europeo del 28 e 29 giugno il primo dibattito pubblico si terrà il 4 luglio dalle 9.30 all’Università di Bologna (Aula Magna della Facoltà di Scienze Statistiche), nell’ambito del convegno “Il mercato dell’auto al giro di boa del 2012”, a cui interverranno al massimo livello i rappresentanti delle associazioni del settore dell’auto (Anfia, Unrae e Federauto) e numeri uno di case automobilistiche.