Quadro economico e attesa incentivi affondano il mercato
Secondo i dati diffusi oggi, in gennaio sono state immatricolate 157.418 autovetture con un calo del 32,64%. Questa contrazione, che tra l’altro è stata contenuta con il consueto ricorso alle immatricolazioni per chilometri zero, è dovuta al fatto che, sull’andamento già fortemente negativo per la fine degli incentivi alla rottamazione il 31 dicembre 2008 e per il quadro economico generale, ha inciso pesantemente l’annuncio di nuove agevolazioni statali dato a gennaio inoltrato, annuncio a cui non è seguito a tutt’oggi alcun provvedimento. In questa situazione anche decisioni di acquisto già mature sono state rinviate in attesa della prevista adozione di nuovi incentivi. Si è prodotto così un vero e proprio blocco della domanda che si protrarrà, con ogni probabilità, fino all’entrata in vigore delle nuove agevolazioni.
Secondo l’ampio campione di concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor a fine gennaio oltre al quadro economico e all’attesa degli incentivi, sul risultato di gennaio hanno influito negativamente anche “l’assillante comunicazione negativa dei media” o addirittura il “terrorismo mediatico” segnalato da un concessionario su cinque. D’altra parte, contrariamente a quanto avviene per gli operatori economici, il clima di fiducia dei consumatori non pare essere stato finora fortemente scosso anzi, secondo l’Isae, l’indice per i consumatori, che da settembre a dicembre aveva subito un calo di 3,1 punti (contro cali di 14,3 punti per gli operatori dell’industria e di 21,6 punti per quelli del commercio), in gennaio recupera tre punti e a ciò si aggiunge che, sempre in gennaio, a sorpresa, anche l‘indicatore relativo agli operatori del commercio recupera 6,8 punti, probabilmente per effetto della tenuta della fiducia dei consumatori e dei conseguenti comportamenti d’acquisto.
Il “ritardo” dei consumatori nel percepire la gravità della situazione economica induce a ritenere che qualora venissero adottati in tempi brevissimi nuovi incentivi alla rottamazione la risposta del mercato potrebbe essere pronta e positiva, così come è avvenuto negli altri Paesi europei che hanno già adottato misure di sostegno della domanda di autovetture. I concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor segnalano in gennaio anche problemi legati alla crescente difficoltà di ottenere credito da parte di consumatori interessati ad acquistare una nuova vettura. Il pacchetto auto che il Governo si spera adotti senza ulteriori indugi dovrebbe quindi prevedere anche misure di sostegno al credito al consumo e naturalmente non dovrebbe introdurre alcun aggravio di imposte per l’auto. Sempre secondo i concessionari in gennaio i fattori che hanno sostenuto la domanda sono stati i nuovi modelli (per le marche che ne hanno lanciati recentemente) e la politica di forti sconti e di promozioni aggressive portata avanti da case e concessionari. E’ auspicabile che questa politica non venga abbandonata, ma che anzi sia intensificata al momento dell’entrata in vigore dei nuovi incentivi.
Dall’inchiesta del Centro Studi Promotor emerge che in gennaio, a fronte di una debole raccolta di ordini, vi è stata una certa ripresa dell’affluenza di visitatori nei saloni di vendita con la richiesta di molti preventivi a cui non hanno fatto seguito ordini, presumibilmente per l’attesa di conoscere modalità ed entità delle agevolazioni statali annunciate. Dall’inchiesta emerge anche un deciso miglioramento delle previsioni a breve per l’evoluzione della domanda. I concessionari che ipotizzano a tre-quattro mesi consegne stabili o in aumento passano infatti dal 36% di dicembre al 43% di gennaio. Ed anche in questo caso è la prospettiva degli incentivi ad attenuare il pessimismo.
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FOCUS
SI POTEVA EVITARE IL CROLLO DI GENNAIO?
Si poteva evitare la caduta delle immatricolazioni di autovetture in gennaio? Probabilmente no, ma certamente si sarebbe potuto contenerla molto. Sarebbe bastato che il Governo avesse rinnovato gli incentivi 2008 prima della scadenza del 31 dicembre, aumentando il bonus a 1.500 euro ed estendendo la platea delle auto rottamabili alle Euro 2. Invece gli incentivi sono stati lasciati scadere e, a gennaio inoltrato, quando ormai il mese era partito in negativo, si è cominciato a parlare di nuovi incentivi, fissando anche la data del 28 gennaio per un incontro con tutte le parti interessate da cui sarebbe scaturita la soluzione.
L’annuncio degli incentivi ha determinato una caduta verticale delle decisioni di acquisto, che ha aggravato di molto l’andamento negativo già in atto, in quanto ovviamente i potenziali acquirenti hanno rinviato la decisione per poter prima valutare la possibilità di usufruire dei bonus statali. La situazione è ulteriormente peggiorata quando, dall’incontro “risolutivo” del 28 gennaio, il Governo è uscito prendendosi 10 giorni per decidere, che saranno altri 10 giorni di vendite zero. Un ritardo francamente incomprensibile per molti motivi. Il primo è che, come il Centro Studi Promotor ha dimostrato, il costo per un incentivo di 1.500 euro viene completamente recuperato con il maggior gettito Iva sulle auto vendute in più, il secondo è che gli incentivi producono anche molti altri vantaggi tra cui il principale è una crescita del PIL dello 0,4%, il terzo, e forse principale motivo, è che, come emerge dalla rilevazione dell’Isae di gennaio, il clima di fiducia dei consumatori non solo tiene, ma è in recupero e vi sono quindi le condizioni perché un incentivo significativo sia efficace. Se invece alla già generalizzata sfiducia delle imprese finisse per aggiungersi un sentimento analogo dei consumatori, anche lo strumento degli incentivi risulterebbe inefficace.