FRENA LA CADUTA DELLA DOMANDA DI AUTO IN EUROPA

Grazie alle misure governative di sostegno delle vendite

Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea, in maggio in Europa, sono state immatricolate 1.270.195 autovetture, con un calo del 4,9% sullo stesso mese del 2008. Si tratta della tredicesima contrazione mensile consecutiva, ma è anche, e questo è l’elemento nuovo, il calo più contenuto della serie nera iniziata nel maggio 2008. La caduta della domanda di auto in Europa è dunque in frenata e ciò dipende dal fatto che cominciano a dare effetti positivi le politiche varate nei principali Paesi per sostenere la domanda. Innanzitutto, nei dati di maggio, spicca l’incremento del 39,7% registrato in Germania, incremento che porta in attivo del 22,8% il consuntivo dei primi cinque mesi per questo Paese. Si tratta di un risultato significativo sia perchè il mercato della Germania è il primo del continente, sia perchè è stato ottenuto con incentivi alla rottamazione particolarmente efficaci: un bonus di 2.500 euro per l’acquisto di qualsiasi autovettura.

Un ottimo risultato nel maggio scorso è stato ottenuto anche in Francia dove le immatricolazioni, grazie anche qui agli incentivi alla rottamazione, sono aumentate dell’11,8%. Molto diversa da quella di Germania a Francia è la situazione per altri due Paesi che fanno parte del gruppo dei cinque maggiori mercati e cioè per Spagna e Regno Unito. In Spagna, nel maggio scorso, le immatricolazioni hanno fatto registrare un calo del 38,7% che si aggiunge ad una lunga serie di contrazioni veramente pesanti. Nel Regno Unito si registra, invece, un calo del 24,8% che, anche in questo caso, si aggiunge ad una serie di flessioni pesanti, anche se meno drammatiche di quelle registrate in Spagna. In questi due Paesi, tuttavia, ci si è resi conto dell’inefficacia degli incentivi adottati all’inizio di dicembre e consistenti in una riduzione di 2,5 punti dell’aliquota Iva nel Regno Unito e di marginali agevolazioni al credito in Spagna. Entrambi i Paesi nello stesso giorno, il 18 maggio scorso, hanno così deciso di passare alla fase due del sostegno alla domanda di auto, adottando incentivi alla rottamazione che prevedono bonus significativi: 1.500 euro in Spagna e 2000 sterline nel Regno Unito.

In una posizione intermedia tra quelle di Germania e Francia e quelle di Regno Unito e Spagna si colloca il mercato italiano che, per importanza, è il secondo nel gruppo dei cinque maggiori mercati del continente. In Italia, dove, com’è, noto sono in vigore incentivi alla rottamazione e incentivi per l’acquisto di vetture ecologiche, in maggio le immatricolazioni hanno subito un calo dell’8,6% dovuto anche a insufficiente disponibilità di prodotto per far fronte alla domanda di vetture incentivate. Gli incentivi in Italia sono stati certamente efficaci in quanto, con la loro adozione, a fronte di un calo delle immatricolazioni del 28,5% nel primo bimestre, vi è stato nel trimestre marzo – maggio un calo contenuto nel 4,8%. E’ comunque diffusa l’opinione che anche in Italia, come in Spagna e Regno Unito, si debba passare ad una fase due degli incentivi, aumentando i bonus estendendo la possibilità di acquistare con agevolazioni ad una gamma di vetture più ampia di quella attuale e sostenendo anche la domanda di auto aziendali, che è particolarmente depressa. Da questo ultimo punto di vista è sicuramente una buona notizia l’annuncio dell’intenzione del Governo di varare, come suggerito da mesi dal Centro Studi Promotor, una Tremonti – ter, che darebbe un impulso notevole anche e proprio alla domanda di auto aziendali.

Al di là dell’andamento dei principali mercati, negli altri Paesi europei, per i quali l’Acea ha diffuso oggi i dati, il quadro di maggio è complessivamente ancora negativo con l’eccezione di alcuni mercati minori come quelli di Austria (+4,8%), Grecia (+5,1%), Repubblica Ceca (+20,5) e Slovacchia (+46,4%).

Per quanto riguarda le prospettive per l’intero mercato europeo, se le misure adottate il 18 maggio nel Regno Unito e in Spagna saranno efficaci e se anche in Italia il pacchetto incentivi sarà migliorato in tempi brevi, è ipotizzabile che il consuntivo delle immatricolazioni del 2009 possa chiudere, per l’Europa, con una contrazione inferiore al 10% e con un volume di immatricolazioni che potrebbe essere sicuramente superiore ai 13 milioni di unità. Per mantenere questo livello di vendite saranno tuttavia necessari nuovi incentivi anche nel 2010, mentre a partire dal 2011 la ripresa dell’economia dovrebbe alimentare anche il recupero delle vendite di auto che potrebbero riportarsi nel 2013 sui volumi del 2006-2007, cioè assai vicino a 16 milioni di unità.