FRENA IN EUROPA LA CADUTA DELLE VENDITE DI AUTO (-9%)

Grazie all’effetto incentivi soprattutto in Germania

In marzo in Europa le immatricolazioni di autovetture sono state 1.506.249 con un calo del 9% rispetto allo stesso mese del 2008. Dal quadro statistico diffuso oggi dall’Acea emergono tre elementi di particolare rilievo. Il primo è che la contrazione di marzo, undicesima di una serie negativa ininterrotta, è decisamente più contenuta di quella dei mesi precedenti. Il calo di febbraio fu infatti del 18,3% e quello di gennaio fu del 27%. Il secondo elemento da sottolineare è la brillante affermazione del Gruppo Fiat che vede le sue immatricolazioni in marzo crescere del 14,3% e la sua quota di mercato salire al 9,1% dal 7,2% di un anno fa. Il terzo elemento che scaturisce con grande chiarezza dai dati è il fatto che il recupero in atto è trainato soltanto dagli incentivi alla domanda di auto.

La situazione più macroscopica è quella della Germania dove gli incentivi alla rottamazione varati in gennaio hanno determinato in marzo una crescita delle immatricolazioni del 39,9%. Buono, ma sicuramente inferiore a quello tedesco, è anche il risultato dell’Italia dove gli incentivi alla rottamazione sono stati introdotti con circa un mese di ritardo rispetto alla Germania e hanno portato in marzo le immatricolazioni allo stesso livello del 2008. La diversa efficacia degli incentivi tra la Germania e l’Italia, oltre che alla sfasatura temporale nell’adozione delle misure, è dovuta al diverso impegno dei due paesi nel sostenere la domanda di autovetture. In Germania è in vigore un incentivo di 2.500 euro che consente di acquistare con rottamazione qualsiasi vettura. In Italia l’incentivo alla rottamazione è di 1.500 euro e consente di acquistare soltanto auto con emissioni di CO2 fino a 140 g/km, se a benzina, o fino a 130g/km, se diesel. In Italia sono inoltre in vigore incentivi per acquistare, anche senza rottamazione, autovetture con alimentazioni alternative (metano, gpl, elettrico, ibrido). Nel complesso comunque i modelli e le versioni incentivate costituiscono il 23% dell’offerta, mentre in Germania tutta l’offerta è incentivata. A ciò si aggiunge che la Germania, il cui mercato in termini di immatricolazioni vale circa il 40% in più di quello italiano, ha stanziato per sostenere la domanda di auto risorse cinque volte superiori a quelle stanziate in Italia.

Sempre agli incentivi alla domanda è dovuto il risultato ottenuto in Francia. Le immatricolazioni sono infatti aumentate dell’8%. Se si considera che gli incentivi sono in vigore da dicembre il risultato francese non è particolarmente positivo, ma ciò dipende dal fatto che il bonus previsto per la rottamazione (1.000 euro) è insufficiente. E del tutto inefficaci sono gli incentivi adottati dalla Spagna, che si è limitata a riconoscere il tasso zero fino a 10.000 euro di finanziamento per l’acquisto con rottamazione di vetture di costo non superiore a 30.000 euro e con emissioni di CO2 non superiori a 140 g/km. Il caso delle Spagna (in calo del 38,7% in marzo) dimostra con chiarezza che gli incentivi non correttamente dimensionati alle esigenze del mercato sono assolutamente inutili e comportano solo uno spreco di risorse pubbliche. Molto efficaci, per concludere, sono gli incentivi varati nel piccolo mercato slovacco, che nel mese scorso è cresciuto del 18,2%.

Grazie al risultato di marzo il mercato europeo riesce a contenere le perdite del primo trimestre nel 17,2%. E’ un calo che dovrebbe ridimensionarsi ulteriormente nei prossimi mesi sia per l’andata a regime degli incentivi in Italia (secondo mercato del continente) sia perché altri paesi potrebbero adottare incentivi alla rottamazione.