Preoccupazioni per la tenuta del mercato in mancanza di nuovi incentivi
Secondo i dati diffusi oggi dalla Motorizzazione Civile in marzo sono state immatricolate 269.800 autovetture con una crescita del 27,38% rispetto allo stesso mese del 2002. Questo forte incremento era atteso in quanto il 31 marzo sono finiti gli incentivi alla rottamazione e di conseguenza molti automobilisti si sono affrettati ad acquistare per poter beneficiare delle agevolazioni dello Stato. Un fenomeno analogo si era verificato anche in dicembre, quando le immatricolazioni fecero registrare una crescita del 51% proprio in relazione al fatto che gli incentivi varati in luglio scadevano alla fine del mese e il Governo, nonostante gli impegni assunti, non aveva provveduto tempestivamente alla proroga. Il rinnovo arrivò poi il 10 gennaio, ma soltanto fino al 31 marzo. Dopo il boom di marzo gli operatori del settore si interrogano sulle prospettive del mercato nei prossimi mesi. I ministri Marzano e Matteoli hanno manifestato la disponibilità a rinnovare ulteriormente gli incentivi, ma a tutt’oggi non è chiaro se il Governo procederà o meno in questo senso. Una eventuale decisione potrebbe essere presa dal Consiglio dei Ministri di domani. E’ del tutto evidente che in mancanza di agevolazioni statali il mercato dell’auto è destinato a subire pesanti contrazioni già a partire da aprile. Vi è infatti da scontare l’anticipo di domanda determinato dalle agevolazioni scadute, mentre in marzo la fiducia dei consumatori fa registrare una nuova contrazione.
Forti preoccupazioni sul futuro del mercato automobilistico vengono espresse dai concessionari interpellati del Centro Studi Promotor nel quadro della sua inchiesta congiunturale mensile condotta a fine marzo. Ben il 66% dei concessionari dichiara infatti di attendersi una diminuzione delle vendite nei prossimi tre-quattro mesi. In flessione di quasi due punti è inoltre il clima di fiducia degli operatori determinato sempre dal Centro Studi Promotor.
La caduta della domanda di auto, che certamente si manifesterebbe in mancanza di nuovi incentivi, avrebbe conseguenze pesanti su un quadro economico nazionale già fortemente preoccupante e su cui incombono le incertezze e i timori legati all’evoluzione dello scenario internazionale. D’altra parte, sottolinea il Centro Studi Promotor, non si vede perché il Governo non dovrebbe adottare un nuovo provvedimento. La logica degli incentivi per il mercato dell’auto è quella di gettare un ponte tra una situazione di difficoltà come quella che vi era nel primo semestre 2002 e la sponda della ripresa. Nel momento attuale non vi sono le condizioni perché possa delinearsi una ripresa del mercato dell’auto e di conseguenza, se gli incentivi fossero effettivamente finiti, il ponte gettato nel luglio scorso finirebbe in mezzo al guado con conseguenze serie non solo per il mercato dell’auto ma anche per l’economia italiana.