Nonostante un quadro economico generale che sembra farsi sempre più cupo di giorno in giorno, il mercato europeo dell’auto ha visto in febbraio una vera e propria fiammata per le immatricolazioni, peraltro inattesa. Le vendite sono state 1.180.842 con un crescita dell’8,7%. Dopo un gennaio in lieve calo in linea con l’andamento stagnante del 2007, il risultato di febbraio rappresenta per certi aspetti una piacevole sorpresa che porta il consuntivo dei primi due mesi a quota 2.489.812 immatricolazioni con una crescita del 3,8%.
Due elementi hanno contribuito in maniera significativa a determinare il buon livello di immatricolazioni ottenuto in febbraio. Da un lato va segnalato che in alcuni paesi vi è stato un giorno lavorativo in più e in un caso anche due. Dall’altro, prosegue e si rafforza il recupero iniziato in gennaio del più grande mercato del continente, quello tedesco, che era stato fortemente penalizzato lo scorso anno dall’aumento di tre punti dell’Iva a partire dal primo gennaio 2007. Per quanto riguarda l’effetto tedesco va detto che al netto della Germania il mercato del continente avrebbe avuto in febbraio una crescita contenuta nel 5,4%. Il tasso di crescita dell’intera Europa è pienamente spiegabile con le giornate lavorative in più di cui si è detto e con la crescita della piccola, ma molto promettente, area costituita dai paesi nuovi membri UE (+20,5% in febbraio)
Secondo il Centro Studi Promotor il dato di febbraio non muta quindi sostanzialmente le prospettive del mercato dell’auto europeo nel 2008. Recupero tedesco a parte, il mercato europeo dovrebbe essere caratterizzato da una sostanziale stagnazione per tutto il 2008, senza escludere la possibilità di peggioramenti. Sulla propensione all’acquisto di auto nei mercati avanzati dell’Europa incidono infatti fortemente le pesanti prospettive economiche, mentre molto meno efficace si è fatto l’appeal del credito al consumo alla cui passata crescita si deve la tenuta dei mercati negli ultimi anni.