L’industria attende misure di efficacia immediata per la crescita
Doccia scozzese per la produzione industriale italiana. Dopo una crescita dello 0,1% in novembre, un calo dello 0,8% in dicembre, una crescita dell’1,1% in gennaio, in febbraio si registra un nuovo calo dello 0,5%. Come è ben noto, la produzione industriale ha subito nel quadro della crisi epocale che ancora interessa l’economia italiana una contrazione veramente drastica. Dall’aprile 2008 al marzo 2009 l’indice della produzione industriale è crollato di ben il 25,8%, poi è iniziata una moderata ripresa che ha portato l’indice a recuperare ad aprile 2011 il 14,9%. Quasi tutto questo recupero è stato perduto nella fase successiva che ha visto l’indice ritornare assai vicino al minimo del 2009. E’ iniziata poi una fase di stagnazione che si protrae ormai dall’inizio del 2013. E ciò nonostante che il clima di fiducia degli operatori dell’industria nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 si sia mantenuto in costante recupero.
Lo stallo della produzione industriale è particolarmente significativo in quanto dice che le speranze di ripresa dell’economia italiana sono per ora soltanto speranze. L’industria pare pronta a recuperare il terreno perduto, ma ha bisogno di un segnale per ripartire che dovrebbe venire innanzitutto dal successo dell’azione del Governo sul terreno dell’adozione di provvedimenti che abbiano impatto immediato sulla crescita oltre che sulla realizzazione di riforme destinate ad avere effetti solo nel medio termine. Analizzando i dati di febbraio per comparti emerge che sono in crescita soltanto il settore dei computer e dell’elettronica (+3,8%), la produzione di prodotti farmaceutici (+2,5%) e l’industria del tessile e dell’abbigliamento (+0,3%). Tutto il resto è in rosso.
Bologna, 10 aprile 2014