In un quadro di sostanziale stagnazione
Continua la doccia scozzese per il mercato europeo dell’auto. In maggio con 1.334.081 immatricolazioni si registra infatti un calo del 7,8%, che fa seguito a una crescita del 9,6% in aprile, a un calo del 9,5% in marzo, a una crescita dell’8,7% in febbraio e ad un calo dello 0,3% gennaio. Questo andamento altalenante, che è in parte legato alla diversa distribuzione dei giorni lavorati tra 2007 e 2008, riflette una sostanziale stagnazione della domanda di autovetture in Europa. Il consuntivo dei primi cinque mesi chiude infatti a quota 6.919.190 immatricolazioni con un calo dello 0,7% sullo stesso periodo dello scorso anno. La richiesta di auto appare influenzata negativamente dalla forte dinamica dei prezzi dei carburanti e dalle difficoltà del credito al consumo, ma, d’altra parte, non sembra essere troppo penalizzata dal quadro congiunturale generale, la cui evoluzione, con il passare dei mesi, appare meno negativa di quanto si temesse all’inizio dell’anno.
Il sostanziale pareggio nel bilancio delle vendite a fine maggio deriva da andamenti fortemente differenziati tra i principali mercati e tra le principali aree del continente. Tra i grandi mercati decisamente in crisi sono quello spagnolo e quello italiano. In Spagna in maggio si è registrato un calo del 24,3% e in Italia la contrazione è stata del 17,6%. Entrambi questi mercati escono da una lunga fase pluriennale di vendite su alti livelli e in particolare il mercato italiano sconta il record di immatricolazioni del 2007 e il sostanziale fallimento degli incentivi alla rottamazione nella formula riproposta per il 2008. Migliore invece l’andamento degli altri tre grandi mercati. In Germania in maggio vi è stato un calo del 6,2%, ma i primi cinque mesi chiudono con una crescita del 4,2%. Nel Regno Unito maggio è in calo (-3,5%), ma il bilancio a cinque mesi è in sostanziale pareggio (-0,6%). Bene invece il mercato francese che sta reagendo favorevolmente a una normativa che favorisce gli acquisti di vetture con emissioni contenute di CO2 e che di conseguenza ha fatto registrare una crescita del 7% in maggio e del 5,2% nei primi cinque mesi.
A sorpresa in maggio si registra un calo anche nell’area costituita dai dieci paesi nuovi membri della UE per i quali sono disponibili dati (mancano Cipro e Malta). Le immatricolazioni fanno infatti registrare un calo del 4,2% dovuto ad andamenti negativi in alcuni mercati importanti per l’area, come quelli della Romania, della Repubblica Ceca e della Ungheria. Il bilancio dei primi cinque mesi per il complesso dei paesi nuovi membri UE chiude comunque con un incremento del 9,8%. L’incidenza di quest’area sulle immatricolazioni di vetture nuove in Europa è del 7,3/%, ma il suo peso sul mercato complessivo è superiore in quanto l’area è divenuta uno sbocco importante per la vendita di vetture usate provenienti dai grandi mercati sviluppati del continente.