COMUNICATO STAMPA
Confermato il calo del Pil (-0,1%) nel primo trimestre 2014
Dopo i cali di febbraio e di marzo l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato in aprile dello 0,7% su marzo. Il segnale è positivo, ma secondo il Centro Studi Promotor, è coerente con lo scenario di stagnazione su livelli estremamente depressi che riguarda l’intero sistema economico italiano. In affetti da diciotto mesi l’indice della produzione industriale si mantiene in una banda compresa tra 91 e 92,5 e l’incremento congiunturale di aprile non è neppure sufficiente a compensare i cali congiunturali di febbraio e di marzo. La stagnazione dell’economia italiana è confermata dal secondo dato importante reso noto oggi dall’Istat, che è la revisione della prima stima, diffusa il 15 maggio, sul prodotto interno lordo nel primo trimestre 2014. Anche dal dato di oggi emerge che il Pil nel primo trimestre 2014 ha fatto registrare una contrazione dello 0,1% rispetto al quarto trimestre 2013 che aveva messo a segno una crescita dello 0,1% dopo nove cali consecutivi del dato trimestrale. Il dato diffuso oggi conferma non solo la stagnazione, ma anche che il Pil italiano si è attestato sui livelli del 2000.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente di Econometrica e del Centro Studi Promotor, la politica degli annunci non è sufficiente a far uscire l’Italia dalla stagnazione. Occorre che alle promesse seguano i fatti. Sul piano interno gli “80 euro netti al mese in busta paga” sono certamente un provvedimento importante, ma occorrono subito altre misure per sostenere innanzitutto la domanda, dato che la crisi epocale che ha investito l’Italia e il mondo è essenzialmente una crisi di domanda. Sul piano dell’Eurozona è necessario che la Banca Centrale Europea, che è lodevolmente, anche se tardivamente, intervenuta sul costo del denaro, passi senza ulteriori indugi dagli annunci ai fatti per quanto riguarda il quantitative easing, cioè l’allargamento della base monetaria, assolutamente necessario per combattere il sempre più concreto pericolo di deflazione e per rilanciare il credito indispensabile per la crescita.
Bologna, 10 giugno 2014