Per la scadenza degli incentivi alla rottamazione. Urgente il rinnovo degli incentivi per tutto il 2003 per evitare un crollo del mercato dell’auto con pesanti ripercussioni per l’economia e per il gettito fiscale
In marzo le immatricolazioni di autovetture dovrebbero collocarsi all’interno di una forcella compresa tra 250.000 e 280.000 immatricolazioni. La stima è del Centro Studi Promotor e ipotizza un incremento veramente rilevante delle vendite, se si considera che nel marzo 2002 le immatricolazioni in Italia furono 205.500. Le ragioni della forte crescita prevista sono legate alla scadenza degli incentivi alla rottamazione il 31 marzo prossimo che sta determinando una forte richiesta di vetture da immatricolare entro la fine del mese, richiesta stimolata dalle case automobilistiche con forti campagne di comunicazione e con l’offerta di promozioni aggiuntive ai benefici previsti dalla norma che ha introdotto gli incentivi. Secondo il Centro Studi Promotor non è al momento possibile fare una previsione più precisa all’interno della forcella sopra indicata in quanto mancano ancora cinque giorni lavorativi (sabato compreso) alla scadenza del 31 marzo e inoltre il volume di immatricolazioni che verrà effettivamente raggiunto dipende dal numero di auto per pronta consegna disponibili presso le reti di vendita. In ogni caso, il volume di vendite che verrà realizzato in marzo toccherà un livello record, basti pensare che in una situazione analoga, nel dicembre scorso, la prevista fine degli incentivi il 31 del mese determinò una crescita delle immatricolazioni del 51%. Gli incentivi vennero poi rinnovati il 10 gennaio (con decorrenza dal 13 gennaio), ma soltanto fino al 31 marzo.
Se difficile è prevedere con precisione il risultato di marzo, secondo il Centro Studi Promotor è invece facilmente ipotizzabile lo scenario che si presenterà a partire da aprile qualora il Governo non dovesse decidere di rinnovare gli incentivi. Dopo nove mesi di agevolazioni dello Stato e di forti promozioni delle case e con una situazione economica in progressivo deterioramento su cui incide pesantemente anche la guerra in Irak, il mercato automobilistico italiano potrebbe crollare con forti ripercussioni negative per l’intera economia italiana. E’ quindi altamente auspicabile che il Governo, senza ulteriori indugi, decida di prorogare gli incentivi almeno fino alla fine dell’anno. Tra l’altro il costo per l’Erario di questa misura troverebbe facile copertura nell’incremento del gettito Iva derivante dall’aumento di vendite legate agli incentivi. La logica di un intervento di incentivazione della domanda – sottolinea il Centro Studi Promotor – è quella di gettare un ponte tra un periodo di crisi e la successiva fase di ripresa, che in questo caso potrebbe delinearsi soltanto a partire dal 2004. Se gli incentivi finissero oggi, il ponte non porterebbe alla sponda del recupero congiunturale ma finirebbe in mezzo al guado con conseguenze serie per il mercato dell’auto, per l’Erario e per l’economia italiana che ha certo bisogno di stimoli anche per superare il forte impatto psicologico della situazione internazionale.