L’UNRAE stima un crollo delle immatricolazioni di auto in Italia a marzo per il coronavirus. Servono misure integrate e coordinate tra le istituzioni europee e nazionali per supportare il comparto automotive.
“I dati di febbraio, non ancora influenzati dall’emergenza da coronavirus, confermano, se ce ne fosse bisogno, la crisi ormai strutturale del mercato auto europeo, sorretto dai grandi sforzi economici di Case automobilistiche e reti di distribuzione. L’outlook per il 2020, già negativo prima dell’inizio del dramma sanitario che il mondo intero sta vivendo, rischia di diventare insostenibile per la situazione economica e sociale che ne scaturisce, gravissima, e senza precedenti”. È questo il commento di Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE (l’Associazione delle Case automobilistiche estere), in merito all’emergenza sanitaria in atto che sta avendo ripercussioni anche sul settore automotive.
“Da quando sono state applicate all’intero territorio nazionale le misure di contenimento dell’epidemia – continua Cardinali – il mercato delle autovetture in Italia ha registrato un vero e proprio tracollo, con ormai poche decine di immatricolazioni al giorno e una previsione per l’intero mese di marzo di meno di 30mila unità contro le 194mila di Marzo 2019”.
“Con un ritardo di qualche giorno, gli altri mercati Europei stanno seguendo le orme dell’Italia. Negli ultimi giorni quasi tutti gli impianti Europei di produzione di veicoli sono stati bloccati, salvo rare eccezioni, con effetti pesantissimi sull’occupazione e sul contributo economico che il settore automotive fornisce in tutta Europa”.
“Al momento – prosegue Cardinali – è impossibile prevedere la durata e l’esito della crisi sanitaria e socio-economica che stiamo soffrendo ed è quindi impossibile elaborare previsioni di mercato. Quel che è certo è il fortissimo rischio da parte dell’industria automobilistica europea di non raggiungere gli sfidanti obiettivi di abbattimento delle emissioni di CO2 in vigore a partire da quest’anno, con il risultato di dover pagare onerose multe a causa dell’interruzione delle catene di fornitura dei componenti elettrici per i veicoli a basse emissioni, a fronte di volumi di mercato falcidiati, una situazione insostenibile dal punto di vista finanziario”.
“UNRAE – conclude Cardinali – ritiene quindi urgente la predisposizione da parte delle istituzioni Europee e nazionali, durante e dopo l’emergenza, di misure integrate e coordinate, sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta, a supporto della filiera automotive continentale, che occupa quasi 14 milioni di persone e potrebbe fungere da traino alla ripresa economica, visto il suo peso sul PIL e l’effetto moltiplicatore dei suoi ingenti investimenti, circa 60 miliardi di euro ogni anno”.