Se le previsioni Ocse si realizzeranno nel 2015 il Pil italiano tornerà a livello del 2000
Nel terzo trimestre 2015 il prodotto interno lordo (Pil) italiano è cresciuto dello 0,2% nei confronti del trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti dello stesso trimestre del 2014. Secondo il Centro Studi Promotor queste stime del’Istat, dopo i due incrementi registrati nel primo e secondo trimestre, confermano che la recessione dell’economia italiana è finita lasciando spazio ad una ripresa, che è tuttavia ancora debole. E ciò soprattutto se si tiene conto che, sempre secondo le elaborazioni del Centro Studi Promotor, il Pil del terzo trimestre destagionalizzato e al netto delle variazioni dei prezzi è inferiore del 9% rispetto ai livelli ante-crisi (primo trimestre 2008).
L’incremento del Pil nel terzo trimestre 2015 è comunque un dato positivo dovuto secondo l’Istat ad un incremento del valore aggiunto in tutti i principali comparti (agricoltura, industria e servizi). Considerando la domanda va però rilevato che vi è un contributo positivo della componente nazionale e uno negativo di quella estera. Con la crescita del terzo trimestre, di cui si è detto, la variazione acquisita per il 2015 è pari allo 0,6%. Questa crescita accredita la previsione dell’Ocse di un incremento del Pil nell’intero 2015 dello 0,8%. Se questa previsione si realizzasse nell’intero 2015 il prodotto interno lordo italiano, al netto della dinamica dei prezzi, si porterebbe a 1.550.150 milioni di euro e toccherebbe quindi un valore ancora inferiore, sia pur lievemente, a quello raggiunto nel 2000, cioè ben 15 anni fa. Secondo il Centro Studi Promotor anche questo elemento, oltre all’entità del calo che ancora si registra rispetto ai livelli ante-crisi (-9%), mette bene in evidenza l’impatto negativo della crisi economica che faticosamente ci stiamo lasciamo alle spalle, impatto che ancora penalizza fortemente il nostro Paese.
Bologna, 13 novembre 2015