CHIUDE IN FRENATA IL MERCATO DELL’USATO NEL 2002

Poco efficaci gli incentivi governativi

Gli incentivi alla rottamazione per la vendita di auto nuove non aiutano il mercato dell’usato. In dicembre, secondo i dati della Motorizzazione Civile, i trasferimenti di proprietà di auto usate sono stati infatti 229.880 contro i 255.785 dello stesso mese del 2001, con un calo del 10,13%. Il bilancio dell’intero anno chiude però con una crescita del 4,02% con 3.662.481 trasferimenti contro i 3.520.941 del 2001. Il calo di dicembre ha concluso un andamento poco dinamico che ha interessato l’intero secondo semestre. In questo periodo i trasferimenti di proprietà di usato hanno infatti fatto registrare un aumento del 2%, mentre il primo semestre si era chiuso con una crescita del 6%. L’andamento insoddisfacente della seconda parte del 2002 appare ancora più significativo se si considera che contestualmente all’entrata in vigore (all’inizio di luglio) degli incentivi alla rottamazione per le auto nuove erano state adottate anche agevolazioni per chi acquistava un’auto usata catalizzata e ne cedeva una non catalizzata da rottamare. In effetti, la concorrenza del nuovo superscontato ha penalizzato il mercato dell’usato recente e, a cascata, l’intero comparto delle auto di seconda mano. Un effetto analogo si era prodotto anche con gli incentivi alla rottamazione del 1997. In quella occasione le conseguenze per il mercato dell’usato furono devastanti. Vi fu un crollo della domanda e delle quotazioni e il comparto impiegò ben quattro anni per superare la crisi. Con gli incentivi del 2002 l’impatto negativo sul mercato dell’usato vi è stato ma in misura molto più attenuata, probabilmente per il fatto che le agevolazioni sono state estese anche all’usato.

All’inizio del 2003 le prospettive per le vendite di auto usate non appaiono comunque negative. Il 69% dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor a fine dicembre prevede per i primi mesi dell’anno domanda sostanzialmente stabile, mentre tra gli altri, a fronte di un 12% che ipotizza vendite in diminuzione, vi è un 19% che si attende domanda più sostenuta. Per quanto riguarda la situazione delle giacenze, aspetto di grande importanza nell’economia delle concessionarie, dall’inchiesta del Centro Studi Promotor emerge che gli operatori si attendono una contenuta lievitazione degli stock. Abbastanza favorevoli sono poi le valutazioni sull’andamento delle quotazioni. Il 59% dei concessionari prevede una sostanziale stabilità e il 39% ipotizza invece una tendenza alla diminuzione. Dall’inchiesta congiunturale di dicembre del Centro Studi Promotor vengono anche importanti indicazioni per quanto riguarda alcuni rapporti strutturali relativi al mercato dell’usato che hanno subito significative modificazioni per effetto degli incentivi. In dicembre infatti il numero di auto nuove vendute con ritiro di usato è salito a 68 per ogni 100 vendite contro un valore di 63 in giugno. Un andamento analogo si era già verificato anche con gli incentivi del 1997, ma allora l’effetto fu molto più forte. In giugno 1997 infatti le auto vendute con usato ritirato in permuta erano balzate a 83 per ogni 100 vendite. In calo in dicembre 2002 è invece il numero di auto usate vendute con ritiro di altre auto usate, che è sceso a 21 contro 25 di giugno. E’ una ulteriore conferma della scarsa efficacia degli incentivi per l’acquisto di usato catalizzato con rottamazione di usato non catalizzato. Tra le ragioni di questa situazione vi è certamente anche il fatto che, mentre per il nuovo agli incentivi del Governo si sono sommati appositi incentivi aggiuntivi ed una forte azione di comunicazione, per l’usato nulla di tutto questo è avvenuto e le conseguenze si vedono.