CARBURANTI: CONSUMI IN CROLLO MA SPESA IN CRESCITA

Il fisco fa un pieno di imposte

In febbraio i consumi di benzina sono calati del 20% rispetto allo stesso mese del 2011 e quelli di gasolio per autotrazione del 15%, ma la spesa complessiva è aumentata dell’11,1% per l’effetto combinato delle forti crescite delle imposte e della componente industriale, cioè della quota del prezzo alla pompa che va all’industria petrolifera e ai distributori. Il forte calo dei consumi di febbraio è dovuto in gran parte all’ondata di maltempo che ha paralizzato la circolazione automobilistica in larga parte del Paese nelle prime settimane del mese. Poichè tuttavia i consumi erano in calo pure nel mese di gennaio (-2,4%), è lecito ipotizzare che una parte del calo di febbraio sia dovuto anche al livello elevatissimo raggiunto dei prezzi alla pompa. Il caro carburante sta quindi penalizzando la mobilità delle persone e i trasporti di merci con conseguenze sicuramente negative per l’economia.

Al di là dell’andamento di febbraio, come risulta dalla banca dati elaborata dal Centro Studi Promotor GL events sui dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico, il consuntivo del primo bimestre del 2012 si chiude con una contrazione dei consumi di benzina e gasolio del 9,6%, con una spesa che ha toccato i 10,1 miliardi ed è quindi cresciuta dell’11,1% e con un carico di imposte di 5,5 miliardi e quindi in crescita in percentuale del 19,8 e in euro di 0,9 miliardi rispetto al primo bimestre 2011.

Ovviamente in presenza di consumi in calo, la crescente dinamica della spesa è dovuta esclusivamente ai rincari alla pompa. Secondo le elaborazioni del Centro Studi Promotor GL events, per la benzina tra il primo bimestre 2011 e il il primo bimestre 2012 il prezzo medio alla pompa è aumentato del 17,46%, la componente fiscale del 24,13% e il prezzo industriale del 9,27%. Per il gasolio il prezzo medio alla pompa è aumentato del 25,2%, la componente fiscale del 36,79% e il prezzo industriale del 14,47%.