Da gennaio a settembre spesi 6,3 miliardi in più di cui 1,5 di maggiori imposte
La ricetta per consumare meno carburante e spendere di più è molto semplice. Basta fare il pieno in Italia. Nei primi nove mesi di quest’anno i consumi di benzina e gasolio per autotrazione sono calati nel nostro Paese dello 0,5%. La spesa è invece aumentata del 15,4% e il prelievo fiscale è aumentato del 6,8%. Queste percentuali di crescita risultano dalla banca dati sui consumi e prezzi del carburante elaborata dal Centro Studi Promotor GL events sui dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico.
In euro per benzina e gasolio nei primi nove mesi dell’anno gli italiani hanno speso 47,4 miliardi con una crescita sullo scorso anno di 6,3 miliardi. Il fisco ha incamerato ben 23,7 miliardi con una crescita di 1,5 miliardi. L’incremento del prelievo fiscale è dovuto sia ai due aumenti delle accise (imposte di fabbricazione) decisi dal Governo che all’incremento del gettito Iva in forza del meccanismo perverso che impone il calcolo di questa imposta sulla somma dell’accisa e del prezzo industriale (prezzo alla pompa meno la componente fiscale).
Ferme restando le responsabilità del sistema fiscale, va comunque sottolineato che dei 6,3 miliardi spesi in più dagli utenti della strada da gennaio a settembre ben il 76% è dovuto all’aumento del prezzo industriale, che è quindi la prima causa dei forti rincari del costo dei carburanti per automobilisti e camionisti. Nei primi nove mesi di quest’anno il prezzo medio della benzina è infatti aumentato del 13,1%, mentre il prezzo medio del gasolio è aumentato del 17,7%.
Questa forte dinamica ha non solo consolidato ma anche “migliorato” la posizione dell’Italia in testa alla classifica dei Paesi europei in cui i carburanti sono più cari. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili del Ministero dello Sviluppo Economico che si riferiscono al 19 settembre, per il gasolio l’Italia è sul podio. Si classifica infatti al terzo posto con un prezzo al litro di 1,483 euro, preceduta soltanto dalla Svezia con 1,493 euro al litro e dal Regno Unito che è saldamente al comando con 1,611 euro al litro. Per la benzina, invece, il nostro Paese è “soltanto” quinto con 1,605 euro al litro preceduto dal Belgio (1,617), dalla Danimarca (1,644), dall’Olanda (1,679) e dalla Grecia, che, con 1,701 euro al litro, guida la classifica con olimpica baldanza.