CARBURANTI, ASSICURAZIONI E FISCO DEPRIMONO LA DOMANDA DI AUTO

Mentre la ripresa dell’economia si sta fermando

Dopo il piccolo incremento di maggio, nuovo calo in giugno per il mercato italiano dell’auto che negli ultimi 15 mesi ha fatto così registrare 14 cali e soltanto un incremento, peraltro modestissimo. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in giugno le immatricolazioni sono state 168.832. La contrazione è soltanto dell’1,7%, ma quello che preoccupa non è tanto l’entità della variazione percentuale, quanto il numero assoluto delle auto vendute che è decisamente basso e il fatto che non vi sono segnali di ripresa, ma anzi nuove penalizzazioni della domanda si aggiungono a quelle derivanti dalla debolezza della congiuntura e dai rincari dei costi di esercizio.

Com’è noto, nel 2011 ci si aspettava che, dopo un primo trimestre in cui erano scontati forti cali delle immatricolazioni in quanto il confronto si faceva con un gennaio-marzo 2010 ancora sostenuto dagli incentivi 2009, si sarebbe delineata una ripresa del mercato la cui entità sarebbe stata condizionata dalla ripresa dell’economia. Purtroppo la ripresa dell’economia si è fermata. Da agosto l’andamento della produzione industriale è piatto e sia nell’ultimo trimestre 2010 che nel primo trimestre 2011 il Pil è cresciuto con un tasso congiunturale dello 0,1%. Pochissimo, tanto che, se la crescita dovesse continuare con questo, ritmo il Pil ritornerebbe ai livelli ante-crisi solo nel 2021. Data questa situazione dell’economia non ci si poteva certo attendere una ripresa del mercato dell’auto.

Il fatto nuovo che emerge è, però, che sembra difficile anche mantenere i livelli del periodo del 2010 successivo alla fine degli incentivi. Secondo il Centro Studi Promotor GL events ciò dipende dal fatto che agli automobilisti italiani è stato somministrato, in questa prima parte del 2011, un cocktail micidiale fatto di aumenti dei costi dei carburanti e dei premi di assicurazione, aumenti delle accise sui carburanti con il decreto Omnibus, riordino (aumento) dell’IPT, aumento fino a 3,5 punti percentuali delle imposte sulle assicurazioni ed ora con la manovra del Governo una nuova mini-stangata. E’ quindi evidente che la propensione all’acquisto di nuove auto non può essere alta.

D’altra parte, dall’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor GL events emerge che in giugno l’affluenza di potenziali acquirenti ai saloni di vendita è stata bassa per l’83% dei concessionari, mentre l’85% segnala anche bassi livelli di acquisizione di ordini e, per quanto riguarda i prossimi tre-quattro mesi, soltanto il 6% dei concessionari prevede una ripresa della domanda, mentre il 50% ipotizza stabilità sui bassi livelli attuali e il 44% si attende nuove diminuzioni delle vendite. A ciò si aggiunge che, sempre dall’inchiesta CSP GL events, emerge che solo lo 0,7% dei concessionari si attende una ripresa del mercato auto nel 2011, mentre il 26,6% la prevede nel 2012 ed il 45,5% nel 2013.