CALANO DEL 14,3% LE VENDITE IN OTTOBRE DI VEICOLI COMMERCIALI

Mentre flette la fiducia delle aziende

In ottobre, secondo i dati diffusi da Anfia e Unrae, sono stati venduti 16.475 veicoli commerciali con un calo del 14,3% su ottobre 2008. Se si considera che da gennaio a settembre le vendite di commerciali hanno subito una contrazione del 26,4%, il calo di ottobre può sembrare abbastanza contenuto. Occorre però considerare che il dato del mese scorso è confrontato con quello di un mese, ottobre dello scorso anno, già pesantemente colpito dalla crisi globale innescata dal fallimento di Lehmann Brothers il 15 settembre 2008. Anche per effetto del quadro di grande preoccupazione che si determinò allora (per continuare poi nel 2009), il mercato dei veicoli commerciali, che era già debole, subì una pesante penalizzazione con cali del 20% in ottobre, del 32% in novembre e del 23% in dicembre.

Le difficoltà sono naturalmente continuate nel 2009, che si avvia a chiudere il suo bilancio con un calo delle vendite di almeno il 20%. D’altra parte non vi sono nel quadro economico elementi che possano determinare una ripresa della domanda, non solo nell’ultimo trimestre del 2009, ma neppure nel 2010. Il mercato dei veicoli commerciali non ha reagito in misura significativa agli incentivi alla rottamazione e per le soluzioni ecologiche, ma questi incentivi, in scadenza il 31 dicembre, vanno certamente rinnovati per evitare un vero e proprio tracollo della domanda. Anzi occorrono anche misure aggiuntive, come l’inserimento degli autoveicoli tra i beni strumentali che possono essere acquistati con i benefici della Tremonti-Ter. Tra l’altro in settembre e ottobre si è interrotta la ripresa degli indicatori di fiducia delle imprese determinati dall’Isae, ripresa che si era delineata in primavera dopo la drastica caduta iniziata nell’autunno 2008. E, naturalmente, per investire in beni strumentali, come gli autoveicoli commerciali, è necessario che le aspettative sullo sviluppo dell’economia siano quantomeno non negative. Se così non è la domanda, va sostenuta con adeguati incentivi.