CALA MA NON PREOCCUPA PIU’ DI TANTO IL MERCATO AUTO IN OTTOBRE

Con due giorni lavorativi in meno e una frenata sui “chilometri zero” 

In ottobre sono state immatricolate in Italia 174.500 autovetture. Rispetto allo stesso mese del 2003 si registra un calo dell’8,21%. Dopo un primo semestre positivo che aveva fatto registrare una crescita del 3,05% sullo stesso periodo del 2003, con il dato di ottobre il mercato automobilistico italiano fa registrare il quarto calo consecutivo. Per valutare correttamente il dato del mese scorso occorre però considerare che rispetto allo stesso mese del 2003 vi sono stati due giorni lavorativi in meno e che, poiché un giorno lavorativo vale intorno al 4,3% dell’immatricolato mensile, a parità di giorni lavorativi le immatricolazioni del mese scorso si sarebbero attestate sostanzialmente sugli stessi livelli del 2003. Per una attenta valutazione del risultato di ottobre si deve poi considerare che, dopo la forte impennata dei «chilometri zero» registrata in settembre (11% delle immatricolazioni), case automobilistiche e concessionari in ottobre hanno immatricolato, per alimentare il canale dell’usato con «chilometri zero», un numero di auto inferiore alle previsioni e questo fatto deprime il volume delle immatricolazioni totali ma ha certamente riflessi positivi sui margini aziendali.

Il consuntivo dei primi dieci mesi chiude con 1.935.449 immatricolazioni e quindi sostanzialmente sugli stessi livelli dello scorso anno. Nonostante il calo di ottobre (da valutarsi tenendo conto delle considerazioni appena fatte), il Centro Studi Promotor ritiene che il mercato italiano dell’auto continui ad essere caratterizzato da una sostanziale tenuta della domanda. Dall’inchiesta congiunturale condotta dal Centro Studi Promotor alla fine di ottobre facendo riferimento alla situazione del mercato al netto dei «chilometri zero», dopo tre rilevazioni in progressivo miglioramento emerge un quadro lievemente peggiore rispetto a quello di settembre. In particolare, sale dal 59% di settembre al 62% la quota di concessionari che si dichiarano insoddisfatti del livello degli ordini e sale dal 52% al 55% la quota di concessionari che lamentano una scarsa affluenza di visitatori nelle show room. La maggioranza dei concessionari (58%) per i prossimi mesi continua però a prevedere domanda stabile o in lieve aumento. Il clima di fiducia degli operatori determinato dal Centro Studi Promotor, poi, dopo tre mesi in crescita, in ottobre si consolida sui livelli di settembre, mentre sempre in ottobre cresce per il quinto mese consecutivo l’indicatore del clima di fiducia dei consumatori determinato dall’Isae.

Tra i fattori che spiegano la situazione di sostanziale tenuta della domanda che si è fin qui delineata, certamente determinante è la politica delle case automobilistiche, che non lesinano sforzi sul piano promozionale e, al di là dei listini ufficiali, sono disponibili a fare importanti sacrifici in termini di prezzi effettivi di vendita: secondo l’Istat i prezzi effettivi delle autovetture negli ultimi dodici mesi sono calati dello 0,8% mentre gli sconti mediamente praticati sui listini si aggirano sul 9%. Al di là di questi elementi, un effetto importante di stimolo sulla domanda viene comunque esercitato dal lancio di molte importanti novità e anche dal crescente interesse per il diesel, che induce molti utenti di auto a benzina ad anticiparne la sostituzione per passare alla più conveniente alimentazione a gasolio. Un impatto positivo sulle vendite è inoltre esercitato anche dalla riduzione dei termini di consegna, legata soprattutto al fatto che la maggior parte delle case ha adeguato le sue disponibilità di prodotto alla crescente richiesta di versioni con motore diesel.